Ravenna, dopo il risarcimento dissequestrati i beni di Cagnoni

Cade il sequestro sul patrimonio di Matteo Cagnoni. Ville, case, ambulatori e azioni di proprietà del medico condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Giulia Ballestri, sono ora libere dal vincolo a suo tempo ottenuto dai familiari della vittima. Beni che sommati valgono circa 4,5 milioni di euro e che erano stati congelati in attesa, da un lato, che la sentenza divenisse definitiva e, dall’altro, che il dermatologo 55enne risarcisse le parti civili, in particolare i figli e la famiglia Ballestri. Operazione, quest’ultima, che è avvenuta pochi giorni prima del verdetto della Corte di Cassazione il 27 gennaio scorso, che ha confermato la pena massima per l’assassinio della 39enne, massacrata dal marito nel settembre del 2016 all’interno della villa disabitata di proprietà della famiglia Cagnoni, in via Padre Genocchi. A pagare tutte le parti, compresi il Comune di Ravenna e le tre associazioni che si erano costituite nel corso del processo, non è stato il medico, bensì il padre, il professor Mario Cagnoni. Con un’operazione del valore di circa 4 milioni di euro, aveva definitivamente chiuso la vertenza civile di fronte al collegio del tribunale di Ravenna presieduto dal giudice Mariapia Parisi. Da qui il ricorso presentato dai legali del medico, gli avvocati Gabriele Bordoni e Giovanni Medri. La restituzione dei beni prevede che ora sia proprio il secondo dei due difensori, in qualità di tutore, a gestire il patrimonio dissequestrato.

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