Ravenna, denunciati per l'aperitivo al market

RAVENNA. In 20 metri quadri, all’interno di un minimarket, erano in cinque a fare l’aperitivo. È successo lunedì sera a Marina di Ravenna, dopo le 20. In una delle poche attività ancora aperte sulla base del decreto del presidente del consiglio, i carabinieri della locale Stazione hanno accertato che i presenti non si stavano limitando alla spesa. Il “cin cin” è costato per tutti e cinque la denuncia sulla base dell’articolo 650 del codice penale, che punisce l’inosservanza di un provvedimento imposto dalle autorità, mentre per l’attività commerciale è stata chiesta la chiusura. Una misura severa, ma calibrata sull’onda di regole che vedono nei prossimi giorni le ore cruciali per scoprire se la lotta contro il contagio sta dando risposte positive. E in questo contesto, con bar, pub, ristoranti e abituali luoghi di ritrovo chiusi, è il tempo di provvedimenti altrettanto drastici nei confronti di chi sgarra.

Venti i titolari denunciati
Il gestore dell’alimentari di Marina di Ravenna fa parte dei circa 20 titolari di esercizi commerciali che sono stati denunciati negli ultimi sei giorni. Vale a dire da quando da Palazzo Chigi è stato vergato il Dmpc che ha di fatto fermato l’Italia per fronteggiare l’epidemia, autorizzando di fatto a restare aperti solo una strettissima rosa di attività, come appunto negozi di alimentari, farmacie, edicole, tabaccai e banche. Dall’entrata in vigore del documento, in provincia di Ravenna sono stati controllati circa 2mila esercizi commerciali, facendo scattare dunque denunce e sanzioni per i trasgressori.

Il punto in Prefettura
Un bilancio reso noto ieri nel corso della riunione del Centro coordinamento soccorsi, che si è tenuta fino al tardo pomeriggio di ieri nella videoconferenza coordinata dal prefetto Enrico Caterino, e che ha visto partecipare i rappresentanti delle forze dell’ordine, i sindaci, i referenti della protezione civile regionale, i responsabili dell’Ausl e del presidio ospedaliero di Ravenna, il presidente dell’ordine dei medici e il rappresentante del volontariato. Al centro dell’incontro, oltre ai risultati dei controlli (nel dettaglio l’articolo nella pagina accanto) effettuati dalle forze messe in campo, sono state approfondite alcune specifiche situazioni per fare chiarezza sull’interpretazione di alcune norme. Obiettivo, si legge nella nota divulgata dalla Prefettura, «assicurare l’attuazione delle medesime disposizioni in modo condiviso e univoco». Segno che non mancano situazioni borderline soggette a interpretazione. Ma fra queste - ormai dovrebbe essere chiaro - non fa parte l’aperitivo serale.

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