Ravenna, crollate le terze dosi di vaccino a febbraio

RAVENNA - Le terze dosi sono crollate: il calo dei “booster” è nei numeri diffusi dall’Ausl Romagna sulle somministrazioni, aggiornate a sabato scorso. Improbabile che nell’ultima settimana ci sia stata comunque un’inversione di tendenza rispetto ai dati che vedono, in sette giorni, soltanto 3.028 terze dosi somministrate. Il calo delle vaccinazioni è stato costante da inizio gennaio (a variante Omicron appena arrivata) ad oggi. Nella seconda settimana di gennaio in 18.907 erano andati a sottoporsi alla dose di richiamo, il ritmo era rimasto lo stesso la settimana successiva (17.423 dosi booster somministrate) e nell’ultima del mese (16.532 dosi). Gennaio, con la pandemia che ha fatto schizzare in alto i contagi, ha tenuto quindi in alto il ritmo, che è cominciato a scendere a febbraio, quando le terze dosi somministrate nella prima settimana del mese sono state 10.317. La decelerata è stata decisa negli ultimi quindici giorni: prima 5.979 dosi in una settimana, poi appena 3.028, un sesto rispetto alla prima settimana di gennaio. Due riflessioni: la prima è che il calo delle dosi booster è naturale dato che man mano la platea dei vaccinabili diminuisce. Tuttavia i circa 18mila che si erano vaccinati nella prima settimana di gennaio rappresentavano il 14% della platea attesa (cioè le 134.649 persone che avevano fatto la seconda dose e non si erano ancora sottoposti alla terza). I 3.028 dell’ultima settimana rappresentano invece soltanto il 3,76% di quelli che in teoria si dovrebbero sottoporre al booster per completare il ciclo vaccinale. Sono 80.433 al momento le persone che hanno ricevuto la seconda dose ma non la terza. Probabile tuttavia – è questa è la seconda riflessione da fare quando si affronta questo tipo di ragionamento – che molte di queste persone abbiano nel frattempo contratto il Covid che, come si sa, nella sua variante Omicron è circolata seppure in forma lieve anche tra i vaccinati. Dal primo gennaio ad oggi, del resto, le persone che si sono infettate sono più di 60mila. Non c’è stata, infine, una grande accelerata sulle prime dosi. I provvedimenti governativi hanno convinto meno di 10mila persone a sottoporsi al vaccino. A inizio gennaio quanti si erano recati a effettuare la prima dose erano stati 295.841; la scorsa settimana sono diventati 304.765. Tutte le fasce d’età sono sopra l’80% per copertura vaccinale. Solo i più piccoli sono ancora scoperti: i bimbi tra i 5 e gli 11 anni che sono stati vaccinati sono il 25%. Tradotto, solo un genitore su quattro ha optato per la vaccinazione dei figli.

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