Giovedì mattina ore dieci e mezza. Tra le mura della “Casa famiglia per anziani Villa Cesarea” sono iniziate le prime attività. Le tre badanti in servizio stanno aiutando gli uomini e le donne a lavarsi. Un 94enne da tempo ospite della casa famiglia, però, è restio a curare la propria igiene. Non è la prima volta ed così che tra le due badanti che lo stanno curando sarebbe montato il desiderio di punirlo in modo esemplare. Si chiudono con lui dentro il bagno e in un impeto di assurda violenza una delle due lo blocca con forza, dando vita a quello che la stessa polizia municipale ha definito «un episodio intollerabile». L’altra badante raccoglie infatti le feci dell’anziano e prima gliele spalma sul viso, poi lo obbliga a mangiarle.
L’ira delle due badanti – stando alle accuse messe agli atti dell’inchiesta – si placa solo quando l’anziano comincia a sentirsi male. Dalla casa famiglia sono costretti a chiamare il pronto soccorso.

Ora le due badanti e il titolare della casa famiglia “Villa Cesarea” – un ravennate di 63 anni – sono tutti e tre indagati dalla Procura della Repubblica per maltrattamenti in concorso.

A far scattare l’indagine della Polizia locale – coordinata dal pubblico ministero Cristina D’Aniello – è stata una terza badante della casa famiglia.
È così che nasce una inchiesta lampo, che in poche settimane ha permesso agli inquirenti di ricostruire i tanti e reiterati maltrattamenti che quel 94enne sarebbe stato costretto a subire nel corso della sua permanenza dentro la “Villa Cesarea”.
Ieri mattina gli agenti della polizia locale si sono recati in via Cesarea per notificare al titolare della casa famiglia il provvedimento di sospensione dell’attività. Inoltre gli uomini della municipale hanno operato, su disposizione del pm, una perquisizione dei locali, scoprendo che in quel momento dentro la struttura erano ospitate otto persone, quando per legge non avrebbero potuto ospitarne più di sei.
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Lasciate in mano a me le badanti per un giorno e vi garantisco che perdono la voglia di fare violenza a persone anziane ed indifese. Azioni di questo tipo andrebbero punite in modo esemplare e non con una lavata di capo e un “non fatelo più birichine”…
Questa schifezza mi fa piangere , non è possibile … che persone cattive , gli auguro di trovarsi nelle stesse condizioni
Certe strutture dovrebbero essere controllate ogni tanto ed ascoltati gli anziani. Queste cattiverie sono inconcepibili ma come si puó pensare di fare una mostruositá del genere soprattutto a persone anziane? Sta gentaglia dovrebbe trovare chi vendica i poveri vecchi.
E queste lavoratrici troveranno un sindacato che ke didfendera’. Sono piu’ tutelate del panda cinese