Ravenna, "così abbiamo salvato la nave da crociera in mezzo alla tempesta" VIDEO

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Un momento di forte tensione quello vissuto nella mattinata di sabato, durante l’intervento per salvare la nave da crociera Viking Sea che, con 800 passeggeri più il personale di bordo, rischiava di infrangersi contro gli scogli dopo aver rotto gli ormeggi. Il rimorchiatore Francesco Paolo, della Sers, si è trovato ad un certo punto a spingere via dalla scogliera l’altissima nave crociera, che riceveva sulla sua altissima murata una forza di 50-60 nodi (quasi 150km orari la forza massima riscontratasi in quelle ore). Si è temuto che l’imbarcazione giunta in soccorso potesse essere schiacciata fra la nave e gli scogli, tanto che la Cristina Antonio, un altro dei cinque mezzi Sers in campo nel corso della mattinata, ha posto la sua forza motrice intervenendo in aiuto del Francesco Paolo e riuscendo a far risalire la nave: «Di lì in avanti attraverso un’azione di tiro e spinta coordinata, che ha coinvolto i cinque rimorchiatori sul posto, siamo tornati al controllo della situazione. Abbiamo dimostrato che quello di Ravenna è un porto sicuro, anche in condizioni limite».

Una cerimonia di ringraziamento

A parlare è Riccardo Vitiello, ad di Gesmar Group (detentore di Sers), che è risultato uno dei bracci operativi dell’intervento di sabato. L’azione ha interessato Corporazione piloti, rimorchiatori, Gruppo Ormeggiatori, il tutto seguito dalle agenzie marittime di pertinenza. L’istituzione di coordinamento, la Capitaneria di porto, ha deciso infatti di ringraziare coloro i quali sono intervenuti, quattro giorni fa, evitando il peggio. E lo farà con un momento formale, con ogni probabilità il 4 ottobre, con cui il comandante del Compartimento marittimo dell’Emilia Romagna e del porto di Ravenna, Francesco Cimmino, riceverà le circa 40 persone che, con il loro lavoro, hanno protetto l’incolumità dei mille a bordo della nave. Un momento nel quale saranno presenti il prefetto, Castrese De Rosa, il sindaco, Michele De Pascale, e il presidente dell’Adsp, Daniele Rossi.

Un grande lavoro in una mattinata da incubo

Sono circa le 8:30 di sabato quando il capitano della Viking Sea lancia l’allarme. La macchina dei soccorsi è allertata: il giorno prima il comandante Cimmino aveva inviato una lettera ai servizi tecnico-nautici invitando alla «massima prontezza operativa», ponendo anche in essere «ogni utile azione al fine di rinforzare gli ormeggi delle unità navali in sosta», invitando poi le agenzie marittime e i terminalisti «ad informare e sensibilizzare i comandi di bordo circa le previsioni meteorologiche». Dopo pochi minuti dalla chiamata, infatti, giunge il primo rimorchiatore, cui ne segue in una decina di minuti un secondo. Saranno quattro attorno alle 10, ed un quinto si aggiungerà di lì a breve, tutti chiamati in rapida successione dalla Capitaneria. L’operazione però è complessa, le cime della Viking hanno ceduto e sono andate a bloccare le eliche laterali, che normalmente sono fondamentali per la gestione di questi casi. L’azione quindi è cadenzata dall’occhio tecnico del capo pilota del porto di Ravenna, Roberto Bunicci, che suggerisce le manovre al capitano della nave e ai rimorchiatori. In tarda mattinata la situazione torna sotto controllo, gli ormeggiatori possono rimettere in sicurezza la grande nave da crociera. A bordo salirà il Nucleo “Port state control” della Guardia costiera per le opportune verifiche e, in seguito, l’azione dei sub ripristinerà l’operatività completa della Viking. Alle 20:50 di domenica i crocieristi possono ripartire. Dopo ore di angoscia il disagio si è ridotto in due ore di ritardo per il viaggio di rientro.

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