Ravenna, contagiati "prof", postina e 80enni in crociera ai Caraibi

RAVENNA. I più esposti restano ovviamente medici e infermieri. Ogni giorno a stretto contatto con pazienti malati, tra i camici bianchi sono già diversi i casi di contagio confermati, dalla pediatra alla cardiologa in servizio all’ospedale, fino ai due medici e all’operatore del Maria Cecilia Hospital di Cotignola. Ma il virus, che non conosce confini geografici come in Europa qualcuno sembrava pensare, non guarda in faccia a nessuno e nessuna professione è immune. Anzi, proprio la facilità dei contatti che caratterizzano alcuni mestieri rendono i lavoratori di quel settore più a rischio di altri. Così dopo l’agente della Polizia locale e il dentista risultati positivi, nel giorno in cui due portalettere sono morti a Bergamo, in provincia sono emersi due casi accertati nell’ambito delle Poste (una addetta allo smistamento della corrispondenza) e in quello dell’insegnamento (una docente sulla cinquantina). Ma c’è anche chi il virus lo ha contratto in vacanza come i due pensionati contagiati in crociera ai Caraibi.

Casi in crescita
Positività (+ 10 nuovi casi ieri) che fanno parte del novero dei 124 casi finora complessivamente rilevati nel Ravennate, di cui la metà nel capoluogo (53): di questi circa una ventina sono riconducibili a contatti avvenuti nell’ambito delle frequentazioni della palestra cittadina al centro delle cronache degli ultimi giorni dopo un viaggio in Lombardia effettuato da un’istruttrice per una festa di compleanno tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

La docente
E sembra essere legato al centro sportivo anche il contagio della docente di scuola superiore colpita da covid-19, caso che finora non era emerso.
Stando alle risultanze delle indagini epidemiologiche avviate dalle autorità sanitarie, l’insegnante avrebbe accusato i primi malori dopo aver frequentato uno dei corsi tenuti dalla personal trainer. Nessun rischio di contagio per gli studenti né per i colleghi dal momento che quando i sintomi del coronavirus si sono manifestati le scuole erano già chiuse. La donna, visitata anche nel reparto di malattie infettive, aveva accusato uno stato di malessere di cui si erano accorti anche i ragazzi in occasione di una lezione on line organizzata dall’istituto scolastico nell’ambito del piano formativo a distanza legato all’emergenza sanitaria in atto. E in quell’occasione, non sentendosi bene, aveva anticipato che nei giorni a seguire non sarebbe riuscita a proseguire gli incontri di didattica via web prefigurando uno stato di malattia, pur senza specificarne la tipologia.

La portalettere
Sempre nella prima settimana di marzo si colloca il quadro infettivo accusato da una postina in servizio in città. Nel caso della giovane, come fonte del contagio sarebbe stato individuato un contatto con persone provenienti dalla Lombardia. Lei stessa, dopo essersi sentita poco bene, aveva provveduto a informare i superiori della positività al tampone a cui era stata sottoposta; di conseguenza, come da prassi le colleghe con le quali era stata a più stretto contatto sono state poste in quarantena mentre l’ufficio postale di via Meucci è stato sanificato approfittando della chiusura per il fine settimana prima della riapertura al pubblico il lunedì successivo.

La vacanza
C’è poi chi ha contratto il covid-19 in quella che doveva essere una vacanza di tutto relax. Sarebbero infatti stati contagiati durante un viaggio tra i mari dei Caraibi i due 80enni ravennati ai quali ieri è stato dato riscontro del test. Oltre a loro, altri cinque dei nuovi contagi riguardano il bacino cittadino, mentre tre quello faentino (uno dei quali a Castel Bolognese).

La geografia dei contagi
Detto dei 53 casi del Comune di Ravenna, nel computo globale (124) vanno considerati 11 residenti al di fuori della provincia; 19 riguardano Faenza, 13 Cervia, 12 Lugo, 4 Russi, 3 Alfonsine, 2 Bagnacavallo e altrettanti a Castel Bolognese, 1 a testa per Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Massa Lombarda, Solarolo e Cotignola.

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