Ravenna, con uno schiaffo perfora un timpano alla moglie: 24enne in carcere

Con uno schiaffo ha perforato un timpano alla moglie. Doveva servirle da lezione per essersi lamentata delle angherie vissute in casa, anziché subire in silenzio le quotidiane vessazioni fisiche e psicologiche del marito. Un uomo capace di tappare la bocca della propria compagna per impedirle di urlare, e di mentire di fronte alle forze dell’ordine accusandola di essersi autoinferta vistose lesioni per metterlo nei guai. Non è bastato l’ammonimento del questore per placare la rabbia domestica sopportata per due anni da una ragazza di origine straniera, trasferitasi da oltre un anno a Ravenna con il marito. Non è servito nemmeno un primo interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, quando già il sostituto procuratore Cristina D’Aniello aveva chiesto di mettere un freno all’escalation di violenze. Alla fine l’uomo, un 24enne d’origine asiatica (evitiamo di rivelarne l’identità per tutelare la vittima) è finito in carcere alla luce di una rinnovata richiesta presentata dalla Procura.
Maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate dalla relazione coniugale e violenza privata. Questi i reati finiti nel fascicolo contro il 24enne, difeso dall’avvocato Andrea Maestri; vanno indietro al pomeriggio del 28 aprile di un anno fa, quando per la prima volta la ragazza fu portata al pronto soccorso di Ravenna in ambulanza. Tornò a casa ancora prima di farsi visitare dai medici. Poi, due mesi dopo un altro ricovero, questa volta per un tentativo di suicidio; la giovane aveva ingerito la bellezza di 48 compresse di Quetiapina, un farmaco psicoattivo.

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