Ravenna, colpo di fulmine diventa stalking. Per il perito “lui è capace di di intendere, non di volere”


RAVENNA. Lei all’epoca minorenne, lui di qualche anno più grande, e un colpo di fulmine a una sola direzione. L’aveva conosciuta quasi per caso, ma quell’incontro era stato sufficiente per conoscere il suo nome e scoprire sia il numero di telefono che l’indirizzo di casa. E così erano partite le chiamate assillanti e in alcuni episodi anche citofonate al campanello. Motivi per cui un 20enne ravennate è finito a processo per la seconda volta con l’accusa di stalking nei confronti della stessa ragazzina, al punto da rendere necessario oltre alla misura del divieto di avvicinamento, anche una perizia per stabilire la sua capacita di autocontrollo dall’esito singolare: il ragazzo è capace di intendere ma non di volere.

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