Ravenna, cinque farmacisti non vaccinati sospesi dall'Ordine

Ravenna

Nel territorio provinciale sono cinque i farmacisti sospesi dall’attività con il pubblico dal loro Ordine professionale perché non in possesso della vaccinazione contro il Covid. «A partire dal mese di luglio – spiega Domenico Dal Re, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Ravenna – l’Ausl Romagna ci ha chiesto i nominativi dei farmacisti che operano sul territorio. Grazie all’elenco, l’Azienda ha potuto avviare le verifiche e individuato coloro che ancora non si erano vaccinati. Sono stati contattati e invitati a proteggersi con il siero; per coloro che hanno rifiutato o non hanno potuto, per ragioni di salute, è scattata la sospensione dell’attività a contatto con il pubblico. La sospensione è destinata a rimanere in vigore fino alla fine dell’anno o, in alternativa, fino al momento in cui il soggetto non decide di vaccinarsi».

L’iter avviato dall’Ausl è la conseguenza del decreto legge licenziato il primo aprile 2021 n. 44 che ha introdotto l’obbligo vaccinale per tutti gli esercenti, le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario, compresi i farmacisti. Questi ultimi, se sospesi, non possono svolgere mansioni a contatto col pubblico: «Alcune farmacie stanno valutando se è possibile dirottare queste persone verso altre funzioni, ma non è semplice – commenta Dal Re -. Sottolineo che non si tratta solo di farmacisti che rifiutano il vaccino per questioni ideologiche; ci sono anche persone che, per motivi di salute, non possono sottoporsi all’immunizzazione. Anche se cambia la motivazione dei soggetti, gli effetti del provvedimento non mutano. È un intervento a difesa della salute pubblica, dobbiamo in ogni modo proteggere sia chi lavora in farmacia sia i clienti che quotidianamente si rivolgono a noi».

Dal Re si dice preoccupato per i riflessi che questi provvedimenti potranno avere sugli organici nelle farmacie ravennati: «Già in questo momento abbiamo difficoltà a trovare il personale necessario a svolgere le molteplici funzioni delle nostre strutture– conclude Dal Re –. Il problema sarà ancora più evidente nelle prossime settimane, quando le farmacie con ogni probabilità diventeranno anche punti vaccinali per la popolazione. Si aggiunge così una nuova funzione per le farmacie nella lotta contro la pandemia, dopo l’introduzione dei tamponi, dei test sierologici e della stampa dei green pass».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui