«Lunedì avrebbe ripreso gli allenamenti con la squadra che disputa la serie B». È incredulo Cristian Fabbri, presidente della Raggisolaris Academy Faenza, costola giovanile della società sportiva manfreda che dal 2021 aveva deciso di puntare sulle qualità di Alessandro Bianchi. Non avrebbe mai immaginato di dover parlare di lui al passato. Ma la notizia della tragica morte del playmaker 18enne ha scosso tutto il mondo della palla a spicchi romagnola, e non solo a Ravenna e provincia, territorio dove aveva militato indossando diverse maglie e giocando partite in cui aveva collezionato centinaia di assist e canestri.
«Ero molto affezionato sia al ragazzo che alla sua famiglia – racconta Fabbri –. Alessandro era super appassionato di questo sport, per cui faceva grandi sacrifici. Ricordo che in campo era un guerriero, non mollava mai. Lo avevamo accolto perché era sì dotato di un grande talento, ma anche perché aveva cuore e testa sulle spalle».
Il coach Matteo Pio
E la costernazione per una morte davvero troppo prematura viene manifestata anche dall’allenatore Matteo Pio: «Era un ragazzo di cui non si poteva che parlare bene – dice –. L’ho visto felice mentre si allenava e si divertiva, ora è difficile trovare le parole. Faceva chilometri per venire ad allenarsi, amava la pallacanestro e coltivava con impegno il suo sogno di diventare un giocatore di basket. Lavorava con grande serietà e con una maturità superiore a quella dei ragazzi della sua età».
Sotto choc anche i compagni di quadra di Alessandro: la Raggisolaris sta valutando di inviare una propria delegazione ai funerali (data e luogo sono ancora da definire) per dare l’estremo saluto. Già ieri mattina la società faentina aveva pubblicato sul proprio profilo Facebook un messaggio di cordoglio indirizzato alla famiglia del ragazzo e corredato da diverse foto che lo ritraggono sul rettangolo di gioco e insieme ai compagni: «In certi momenti è impossibile trovare le parole perché il dolore è troppo grande. Ciao Ale!». Lo stesso ha fatto Basket Lugo Aviators, squadra per cui Alessandro aveva calcato il parquet nell’ultima stagione: «Tutto lo staff, i giocatori e gli sportivi lughesi si uniscono al cordoglio della famiglia in un fortissimo abbraccio».
Analoghi messaggi sono arrivati anche da parte della società Basket Ravenna, che aveva visto Alessandro muovere i primi passi nei palazzetti («Un giorno triste per tutti noi. Ricorderemo sempre la tua passione e il tuo sorriso sul campo da basket») e dalla Federazione italiana pallacanestro Ravenna, con le condoglianze espresse dal Comitato provinciale, mentre la Sg Fortitudo Basket definisce quello di ieri come «un giorno triste per tutto il mondo della pallacanestro». Al di fuori del mondo sportivo, strettosi unanimemente intorno al dolore della famiglia, anche i compagni di classe del 18enne sono stati profondamente scossi dalla tragica notizia: a settembre Alessandro avrebbe iniziato l’ultimo anno del liceo scientifico a Ravenna, dove frequentava l’indirizzo di scienze applicate.