Ravenna chiede fondi al Pnrr per bus elettrici e a idrogeno

RAVENNA - La mobilità pubblica di Ravenna si prepara a fare un passo oltre al metano, scegliendo l’elettrico e l’idrogeno come fonte di alimentazione principale. Lo farà con il contributo del Recovery Fund, il piano europeo per la ripartenza dopo la crisi pandemica che è stato declinato in Italia nel Pnrr. Il Comune di Ravenna ha candidato un progetto da oltre 7 milioni per il rinnovo di parte della flotta degli autobus, spostandosi in una direzione più sostenibile. Del resto uno dei pilastri del Pnrr è proprio la riduzione delle emissioni. I fondi serviranno a mettere in circolazione entro il 2026 ben 9 bus elettrici (3 già entro la fine del 2024) a cui se ne aggiungono altri 4 a idrogeno. A portare in giunta la delibera, l’assessore Gianandrea Baroncini.

Secondo quanto si legge nella relazione dei tecnici di Palazzo Merlato il primo investimento prevede l’acquisto di 12 o 8 metri. Saranno caricati di notte e, se si riusciranno a fare interventi idonei nelle zone di sosta, anche durante il giorno. Si prevede di immettere in servizio almeno 9 autobus che andranno a sostituire mezzi a trazione metano Euro 3 o Euro 4. Sostituiranno i bus a gas anche i 4 mezzi alimentati a idrogeno, secondo investimento candidato al Pnrr dal Comune di Ravenna.

Si tratta solo di una piccola fetta del progetto di rinnovamento dei veicoli che circoleranno a Ravenna nei prossimi anni. Il Comune ha già chiesto, nell’ambito di altri programmi di finanziamento statali, fondi per il rinnovo della flotta di Start. Nei prossimi anni saranno acquisiti 36 mezzi a trazione elettrica, 11 a idrogeno e 42 a metano. Bus quindi a basso impatto ambientale che porteranno “l’era del diesel” ad essere soltanto un ricordo, almeno sul trasporto pubblico.


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