Ravenna, Checco Zalone al Pala De Andrè il 4 e 5 dicembre

Non è solo un grande comico; né solo un personaggio televisivo ormai noto a tutti; né solo il campione di incassi di tutti i tempi del cinema italiano. Checco Zalone ha cambiato il modo di fare comicità in Italia: la sua ostentata cattiveria, il suo cinico sarcasmo; il suo razzismo senza pietà, hanno fatto scuola. Sono molti oggi quelli che lo imitano fino a superarlo in volgarità e pelo sullo stomaco...

Ma non bisogna mai dimenticare che Checco Zalone non è un nome bensì il personaggio che ormai da oltre un decennio il pugliese Luca Medici porta sul piccolo e grande schermo e ora di nuovo anche nei teatri, per fustigare i costumi degli italiani che lo guardano, ridono di lui e in fondo si sentono migliori, senza accorgersi (ammettere?) che sono esattamente come lui li descrive. E forse anche peggio!

Come lui stesso sostiene divertito: «Finiti i soldi fatti con il cinema, ho lasciato ad altri il problema di fare film di cassetta; adesso mi occupo di teatro». Ed è infatti nei teatri italiani che gira dall’8 novembre (e proseguirà fino a tutta la prossima estate) il tour di “Amore+Iva”: entrambi (l’amore e le tasse) argomenti carissimi al Checco nazionale che ci ha scritto su canzoni e sberleffi, sketch e trasmissioni tv, quando non intere sceneggiature cinematografiche.

Lo Zalone che troveremo a teatro il 4 e 5 dicembre dalle ore 21 al Pala De André di Ravenna, è quello che già conosciamo (alcuni lo hanno criticato di proporre battute già sentite): ma lui è così, l’intelligenza ironica e in fondo profondissima, messa al servizio della superficialità più becera con puri fini catartici. Spettatore, io ti perculo perché tu ti renda conto...

E poi in realtà questo nuovo one-man-show è effettivamente tale, nuovo: il metodo è lo stesso, la gag sono diverse. Tanto per citarne una, visto che va in scena a Ravenna, la presa in giro di Riccardo Muti, pugliese di crescita come lui (anche se di nascita napoletana): il maestro per lui, non è uno che ha l’onore di nascere in un posto; bensì onora quella cittadina con la sua nascita... Sottile ed efficace!

Il suo “scurriloquio” infarcisce ancora la performance ma è più mirato. Non dobbiamo dimenticare che “Checco Zalone” deriva da “che cozzalone!” come veniva apostrofato agli inizi della carriera con tipica espressione pugliese che ne definiva la volgarità portata all’eccesso. Ecco, Luca Medici è riuscito a fare della volgarità un’arte comica che spesso ha nella musica uno dei suoi complici preferiti: le sue “canzoni” su Angela o gli “uominisessuali” sono ormai proverbiali... E infatti non mancheranno nello show che vede con lui sul palco 4 musicisti: Antonio Iammarino alle tastiere, Felice Di Turi alla batteria, Egidio Maggio alla chitarra e Pierpaolo Giandomenico al basso; e i performer Alice Grasso e Felicity.

Lo spettacolo è stato scritto con Sergio Maria Rubino e Antonio Iammarino e prodotto da Arcobaleno Tre e Mzl, con l’organizzazione generale di Lucio e Niccolò Presta.

Checco mancava dalle scene teatrali da 11 anni, dal precedente “Resto umile world tour”. Per chi si perderà le date ravennati (sono entrambe sold out), Zalone tornerà nel 2023 all’Arena della Regina di Cattolica il 29 luglio; oppure a Bologna, Teatro Europauditorium (11 e 12 aprile) e Pesaro, Vitrifrigo Arena (15 aprile).

Biglietti in vendita su Ticketone

Info: Pulp 329 0058054

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