Ravenna, Cagnoni rompe il silenzio e scrive al padre: «Stai attento»

Ravenna

Matteo Cagnoni prende carta e penna e scrive al Corriere Romagna: «Caro papà». Un’ultima lettera, dopodiché, dice, «non ne scriverò altre da qui alla Cassazione». Il dermatologo 54enne rompe un silenzio che l’aveva visto assente anche dal processo d’appello a Bologna, concluso lo scorso 26 settembre confermando la condanna all’ergastolo per l’omicidio pluriaggravato della moglie Giulia Ballestri. Destinatario della lettera aperta recapitata nella nostra redazione è il padre, Mario Cagnoni, l’85enne ex professore di Medicina interna e primario in pensione dell’ospedale Carreggi, a sua volta indagato per falsa testimonianza e favoreggiamento personale dopo la condanna del figlio. Al padre, Cagnoni scrive di volerlo mettere «in guardia», confidandogli le sue preoccupazioni per i «cattivi consiglieri che ti “danzano” attorno».
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