La parlamentare ravennate Ouidad Bakkali si attiva, con un’interrogazione, sul caso dei gravi rallentamenti nei rilasci dei passaporti che si riscontrano in tutto il paese.
“È fuori di dubbio – dichiara Bakkali – che ormai si possa parlare di “caos passaporti” ed è una condizione diffusa in tutto il Paese con situazioni più o meno gravi, ma che sta impedendo a migliaia di persone in tutta Italia di ricevere il documento essenziale per potersi muovere liberamente per lavoro, salute o turismo. La carenza di personale e la lentezza della macchina amministrativa e burocratica hanno però reso un’operazione semplice quasi impossibile”.
“La gestione della questura di Ravenna – conclude Bakkali – va elogiata e ringrazio la questora Stellino per aver mobilitato tutte le risorse disponibili e le strategie organizzative, per fronteggiare i numeri quasi triplicati di richieste, passando ai 6000 passaporti richiesti nel 2019 ai 15000 del 2022. La mia interrogazione vuole dare sostegno e voce perché si giunga prontamente a una soluzione mettendo in campo interventi straordinari sul fronte del personale e delle tecnologie messe a disposizione delle Questure perché queste possano lavorare fuori dall’emergenza e allentando la pressione che sugli uffici delle questure italiane si è riversata in questi mesi”.

“Persi milioni di euro”
Bakkali in una nota cita i dati forniti dal Sole 24Ore. Il fenomeno “caos passaporti” è già costato molti milioni di euro, in particolare al settore turistico, il 96,5% delle imprese segnala problemi e ha visto lievitare da poco più di due settimane a oltre cinque settimane il tempo necessario per riuscire a fissare un appuntamento al fine del rilascio del passaporto nella propria provincia. Un caos che ha portato a disdette e mancate prenotazioni o rinvii a data da destinarsi da parte dei viaggiatori: il 39,7% delle aziende riporta di aver visto sfumare fino a 10 viaggi individuali o di gruppo, il 46,1% tra 10 e 30; ma c’è anche un 10,6%, che segnala di averne persi oltre 30. Complessivamente, ne sono saltati in media 7 per agenzia, per circa 13mila euro di vendite non effettuate.