Ravenna, assassinio di Ilenia Fabbri, "Nanni è stato stupido, ha permesso a una bestia di entrare in quella casa" VIDEO

Faenza

Nel processo per l'omicidio di Ilenia Fabbri è il giorno della difesa. La corte si è ritirata poco dopo le 11.30: nel pomeriggio è attesa la sentenza. Primo a parlare davanti alla Corte d'assise presieduta dal giudice Michele Leoni, l'avvocato Marco Gramiacci, legale di Pierluigi Barbieri, il 54enne di Rubiera (Reggio Emilia) reo confesso dell'assassinio della 46enne, avvenuto il 6 febbraio 2021 nella casa di via Corbara 4 a Faenza.

A seguire, l'avvocato Francesco Furnari, difensore di Claudio Nanni, meccanico 55enne ex marito della vittima, accusato di essere il mandante del delitto.

“La vera svolta nelle indagini – ha rimarcato Gramiacci – è l'8 marzo, quando Barbieri si siede davanti al Gip, si pente e confessa quanto accaduto. Se non ci fosse stata sua confessione, oggi staremmo parlando di processo indiziario”. Con queste parole il legale del killer ha chiesto alla Corte di valorizzare le attenuanti generiche, di “confessione, pentimento, collaborazione, contegno processuale”, ma anche alla luce del suo “passato complicato” e della “resipiscenza, pentimento, collaborazione”, per giungere a una pena diversa rispetto all'ergastolo proposto dai pm Daniele Barberini e Angela Scorza.

L'avvocato di Nanni: "Barbieri sta farneticando"

Per l'avvocato Furnari ( qui il video), invece, il killer non è credibile: “La verità è che Barbieri sta farneticando, un giorno racconta una cosa, un altro ne racconta un'altra. E' un assassino che ha dei problemi con le donne e che per placare le sue paure per le aggressioni subite dalla madre, non ha esitato a scagliarsi come una furia che tra l'altro è il suo soprannome sulla povera Ilenia”. Per il legale di Nanni, tra i due imputati c'era un accordo, ma non per uccidere Ilenia, bensì per spaventarla affinché ritirasse la causa di lavoro da 500 mila euro nei suoi confronti. Tuttavia, ha continuato il legale, Barbieri è “una bestia alla quale è andato in tilt il cervello”. In definitiva, ha proseguito il difensore “non poteva Nanni prevedere l'esito letale e non avrebbe mai rischiato l'ergastolo per una causa di lavoro il cui esito era ancora incerto”. Nanni, ha concluso l'avvocato, “è stato un maledetto stupido perché ha permesso a quella bestia di entrare in quella casa”. Valutazioni che hanno portato alla richiesta finale: “l'assoluzione dall'accusa di omicidio pluriaggravato, o in subordine riqualificare in estorsione nella forma tentata”.

Nanni: "Arianna è la mia bambina speciale"

In chiusura, ha aggiunto su precisa richiesta dell'imputato, "Arianna non è un'orfana speciale, ma è la sua bambina speciale". In aula, anche la zia della vittima, che a margine dell'udienza ha replicato: "Questo, da lui, non lo volevo proprio sentire".

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