Ravenna, Ancarani (Fi): "Donati fa parte del sistema Pd"

Ravenna

«Donati? Una persona umanamente apprezzabile, ma per battere il Pd serve un combattente politico, un oppositore del Pd e non uno che fa parte di quello stesso sistema a cui dice di essere contro».
Un’ iniziativa di Forza Italia a sostegno del governo Draghi fornisce ad Alberto Ancarani l’occasione per una netta presa di posizione all’indomani della presentazione ufficiale, da parte di Lega Nord e Fratelli d’Italia, del candidato a sindaco Filippo Donati che, come noto, ha rotto gli indugi ponendosi anche alla guida di una nuova lista civica: “Viva Ravenna”.
Che la candidatura dell’albergatore ravennate non avesse il gradimento di Ancarani era cosa nota, ma ieri il capogruppo di Forza Italia ha di fatto dato il via alla campagna elettorale che, almeno in questa fase, vede i riflettori puntati soprattutto tra gli sfidanti al sindaco uscente.
«Ci siamo alleati a Roma con i nostri più acerrimi avversari sapendo che il bene del Paese viene prima di tutto. Eppure - dichiara Ancarani - a livello locale, purtroppo, è successo il contrario. I nostri alleati del centro destra anziché far prevalere le ragioni di coalizione si mettono a sostenere un rappresentante di quel sistema di potere ravennate capeggiato dal Pd. Un candidato sindaco che nella migliore delle ipotesi è un amico di quelli che governano oggi e nella peggiore si sa già che perderà facendo un favore al centro sinistra. Dobbiamo “desinistrizzare” Ravenna - attacca Ancarani - eppure siamo colpiti, sconvolti e allibiti da come gli alleati di centro destra hanno deciso di comportarsi. Serve una candidatura politica, e invece continuiamo a raccontare agli elettori che serve un civico: ma quale civico? uno vero o uno scelto dai nostri alleati? Donati - specifica Ancarani - è una persona umanamente stimabile e brava nel suo settore, ma è parte di quel sistema di potere che in campagna elettorale chiameremo “sistema De Pascale Donati” e che in questa città soggioga i cittadini. Serve un combattente politico non un amico del Pd, che di quel sistema ha fatto parte per troppo tempo». Il resto è un affondo durissimo diretto a Lega e Fratelli d’Italia: «Non è questo quello che serve a Ravenna e quello per cui noi abbiamo combattuto in una città di “frontiera” mettendoci la faccia, non perdiamo la dignità per un seggio o per due voti. Si voterà in ottobre e lanciamo un appello a tutti gli alleati del centro destra vero: siete ancora in tempo a cambiare idea e a scegliere qualcuno che sappia come contrastare De Pascale perché lo ha sempre combattuto e non era alle sue cene di finanziamento o nelle associazioni di categoria a lui vicino. Una cosa che Fi non può permettersi è sostenere qualcuno che sia avversario del Pd per finta».
Ma cosa farà ora Forza Italia nel caso in cui anche questo ultimo appello dovesse cadere nel vuoto? Due le possibili opzioni: o correre da sola con Ancarani candidato sindaco, oppure sostenere un’altra alleanza alternativa al Pd, magari insieme all’intramontabile Alvaro Ancisi, anche lui ancora alla finestra in attesa che il quadro sia più chiaro. E in quest’ultimo caso, chi sarebbe il candidato sindaco? Ancisi stesso? Oppure un terzo nome?
Domande ancora senza risposte in una campagna elettorale cominciata ieri, ma per certi versi già unica.

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