Ravenna, aggredisce agenti e ruba pistola: paura in zona stazione

RAVENNA. Da alcuni giorni aveva creato un clima di terrore tra i suoi coinquilini di via Maroncelli, costretti a subire le sue continue minacce di morte. Così i titolari dell’appartamento, gestito della cooperativa Zerocento, si erano decisi a informare la polizia locale per attivare un accertamento sanitario obbligatorio. Purtroppo però, quando gli agenti sabato mattina si sono presentati dentro quella casa è scoppiato il finimondo. Il 31enne originario della Nigeria - poi arrestato - è infatti riuscito ad impossessarti della pistola di uno degli agenti, colpendoli a spallate e gomitate. Per fortuna nessuno si è fatto male, perché gli uomini della polizia locale insieme all’aiuto del personale sanitario sono riusciti a bloccare e ammanettare l’uomo prima che succedesse il peggio.
Protagonista del gesto un uomo con evidenti problemi psichiatrici che ieri mattina davanti al giudice ha detto di sentire «delle voci». Tuttavia il magistrato, data la evidente pericolosità di S. E. - queste le iniziali - ha deciso di applicare la misura cautelare in carcere in attesa del processo. Sul punto l’avvocato Lucrezia Vicenzi, che lo tutela, ha fatto richiesta di rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica.
«Pistola! , pistola!»
Tutto è iniziato verso le dieci di sabato mattina.
È a quell’ora che il medico intervenuto nell’appartamento di via Maroncelli, in seguito alle lamentele dei coinquilini sulle continue minacce del 31enne decide di chiedere l’intervento della polizia locale proponendo un Accertamento sanitario obbligatorio per «disturbo psicotico delirante, pericolo per sè e per i suoi inquilini, paranoia religiosa e paura di morte imminente».
Gli agenti arrivano sul posto intorno alle 10.30 e quando entrano in casa trovano il 31enne disteso su un lettino. Il medico nel frattempo è seduto a una scrivania che compila i moduli per l’accertamento. In attesa di firmare i documenti, uno dei due uomini della municipale si accorge che il 31enne nigeriano lo sta fissando, pronunciando in modo convulso e continuo la parola: «Pistola, pistola». L’agente arretra mettendo una mano sulla fondina e, di tutta risposta, Edeniyere si alza in piedi continuando con la sua litania: «Pistola…pistola».
L’aggressione
Passano pochi secondi e il 31enne si scaglia con forza contro l’agente buttandolo a terra. Il collega interviene in soccorso, ma lui continua a tirare la fondina che contiene la pistola come a volersene impossessare. A un certo punto i supporti che collegano la fondina al cinturone cedono e Edeniyere riesce a prendere in mano l’arma d’ordinanza del vigile.
I due agenti provano a bloccarlo, ma il 31enne si stringe la pistola al petto e inizia a cercare di divincolarsi con spallate e gomitate. Sono minuti concitati, che terminano con i due uomini della polizia locale che finalmente riescono ad atterrare il giovane nigeriano e a mettergli le manette. Oltre a fargli somministrare un calmante da parte del medico presente. Una volta tornati al comando i due agenti sono andati al pronto soccorso, da cui sono usciti con una prognosi di guarigione di due giorni per via dei piccoli traumi riportati nel corso dell’aggressione.
Del fatto è stato informato il pm di turno Angela Scorza e ieri mattina l’arrestato è comparso davanti al giudice che ha convalidato l’arresto.
Ora dovrà rispondere di rapina e resistenza all’arresto.

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