Ravenna, a febbraio si vota per il decentramento

Ravenna

RAVENNA - Ravennati richiamati al voto il 13 febbraio: non solo gli aventi diritto delle ultime Amministrative, ma anche i cittadini sopra i 16 anni e gli immigrati residenti nel Comune. Alle urne persino i non residenti, che però dichiarino l’esercizio della propria attività prevalente di lavoro o studio nel Comune di Ravenna nell’area da almeno dieci anni. Il motivo? L’elezione dei consigli territoriali.

Si parla delle cosiddette ex circoscrizioni, nuovamente rivoluzionate soprattutto nella dinamica di elezione dal ridisegno di regolamento avvenuto in chiusura della scorsa legislatura comunale. Prima, infatti, si andavano a votare i rappresentanti delle consulte su una divisione di seggi predeterminata dalle elezioni amministrative. Questa volta invece la votazione determinerà anche i rapporti di forza: «Era un elemento presente nel programma elettorale con cui mi presentai cinque anni fa – ricorda il sindaco, Michele De Pascale –. Perché parliamo certamente di un organismo di partecipazione, ma il precedente sistema ingenerava dinamiche che erano una presa in giro sia per chi andava a votare che per chi si candidava. Capitava che all’interno di una lista competitiva non venissero eletti candidati che avevano preso centinaia di preferenze. E invece in un’altra che salissero consiglieri con una, due o persino zero preferenze raccolte». Stavolta invece il voto deciderà tutto, sia numero di eletti per lista che componenti, attraverso preferenza espressa. E questo, secondo De Pascale, potrà essere anche una modalità con cui “spartiticizzare” la contesa: «Prima i simboli presenti nella scheda erano quelli che avevano espresso consiglieri comunali alle elezioni amministrative – ricorda ancora il sindaco –. Questa volta potranno esserci anche simboli differenti, e quindi la possibilità che si presentino anche personalità esterne ai partiti».

I tempi per la presentazione delle candidature, che devono essere raggruppate in una o più liste, impegneranno la politica ravennate subito dopo le feste, dal momento che vanno presentate dal 14 al 19 gennaio 2022: «Il regolamento che abbiamo approvato stabilisce che le elezioni dei consigli territoriali vanno effettuate entro sei mesi dalle elezioni comunali – riporta il sindaco –. Per questo le abbiamo convocate con solerzia e venerdì l’assessora al decentramento, Federica Moschini, presiederà una riunione organizzativa coi gruppi consiliari, cui saranno invitate anche quelle liste che non hanno portato eletti a Palazzo Merlato». L’attesa ora è che, avendo reso più contendibili i seggi da consigliere territoriale, aumenti anche la presenza al voto. Alle ultime elezioni, tenutesi nel 2017, votarono 6.766 degli aventi diritto, pari al 4,9%. Ancor peggio rispetto alla prima consultazione da che le circoscrizioni erano state abolite dal Governo: correva l’anno 2013 e avevano partecipato 8.176 elettori, pari al 5,88%. Per De Pascale però l’obiettivo è un altro: «Parliamo, come detto, di organismi di partecipazione. Mai ci raffronteremmo con un comitato cittadino chiedendoci quanti cittadini lo abbia votato – conclude –. È da valorizzare l’aspetto di volontarietà nel curarsi della cosa pubblica e questo è il valore da preservare».

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