Ravenna, 8 progetti di cooperazione internazionale sostenuti dalla Regione

Ravenna

Nei giorni scorsi si è tenuto l’incontro fra Annagiulia Randi, assessora alla Cooperazione internazionale, il team dell’U.O. Politiche per l’Immigrazione e i rappresentanti dei progetti di cooperazione internazionale approvati dalla Regione Emilia-Romagna e selezionati attraverso bando pubblico nell’ambito della legge regionale 12/2002. Il Comune di Ravenna ha infatti sostenuto 8 candidature, espresse da associazioni e organizzazioni del territorio emiliano-romagnolo.

 “Per molte realtà – ha affermato con soddisfazione Anna Giulia Randi, assessora alla Cooperazione internazionale - gli interventi di solidarietà sono indispensabili all’assistenza alla popolazione e di fasce svantaggiate. Bambini, donne e uomini anche con disabilità, professionisti locali che vivono e operano ogni giorno in condizioni avverse: questo è il target dei progetti approvati, che riaffermano dignità e riconoscimento, anche a cause, luoghi e conflitti dimenticati. Ho creduto fortemente a queste candidature e alla professionalità dei soggetti del territorio, e per questo ci siamo impegnati come Comune a sostenerli anche con risorse economiche e umane”.

I Paesi interessati dalle progettazioni sono 6.

Nei campi profughi Saharawi, le progettazioni - realizzate anche a favore degli sfollati dai Territori Liberati del Sahara Occidentale, rientrati nei campi profughi in Algeria a seguito della rottura del cessate il fuoco avvenuta ormai 2 anni fa - sono legate alla tutela della salute pediatrica e materno-infantile, all’educazione inclusiva e al rafforzamento del sistema produttivo agroalimentare, presentate rispettivamente dall’Associazione Kabara Lagdaf, dalle ONG Cisp e Nexus Emilia Romagna,

In Camerun, Terzo Mondo ODV prosegue il proprio impegno, questa volta anche a sostegno degli sfollati vittime dell’attuale crisi nelle regioni anglofone del Nord e del Sud-Ovest.

Amici di Rekko, insieme all’Associazione Internazionale di Teatro per Bambini e Giovani-Assitej, interverrà in Senegal sia in continuità con le iniziative realizzate a Lourène, la sua scuola ed infrastrutture, che sperimentando nuove forme di educazione non formale, sui passi di Mandiaye Ndiaye (Teatro delle Albe).

In Marocco si svilupperà invece il nuovo progetto Mani di Fatima, guidato dall’Associazione Life, volto alla realizzazione di corsi di formazione professionale femminile che coinvolgono alcune eccellenze del nostro territorio.

La ONG Educaid porterà avanti i propri progetti in Palestina (Cisgiordania e Striscia di Gaza) a sostegno dell’inclusione lavorativa di donne con disabilità.

Per la seconda annualità, il Comune sostiene anche il progetto realizzato in Etiopia da Cittadinanza onlus, che porta assistenza a persone in condizioni di disabilità, sofferenza psichica ed epilessia nell’ospedale St. Luke di Wolisso, anche con la collaborazione dell’AUSL Romagna.

Si tratta di un ottimo risultato, frutto di esperienze e relazioni costruite con cura, ma anche di nuove sperimentazioni, come è infatti il caso di Life. Per alcuni di loro si tratta del primo bando regionale vinto, per il quale l’Ufficio Politiche per l’immigrazione e cooperazione decentrata ha offerto e assicurerà assistenza tecnica.

Ogni anno la Regione Emilia Romagna seleziona, attraverso un bando pubblico, progetti di cooperazione grazie alla legge regionale 12/2002, che riconosce la cooperazione allo sviluppo quale strumento essenziale di solidarietà tra i popoli ai fini della pace e della piena realizzazione dei diritti umani, mettendo a disposizione proprie risorse. Oltre 40 progetti sono stati ammessi al co-finanziamento tra cui gli otto di Ravenna.

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