Ravenna, 23 cantieri per sistemare gli argini danneggiati

Quasi 4 milioni di euro per il ripristino degli argini erosi dall’edonsazione del Lamone e la ripresa di cedimenti golenali oltre allo studio della parte di intervento in via Renaccio a Faenza, cui si aggiungono le opere (per oltre 6 milioni di euro) per la sistemazione della falla di Reda e i 7 per quella di Boncellino lungo lo stesso fiume. E ancora, sempre nel Faentino, il cantiere per la messa in sicurezza del nodo di immissione del Marzeno, il ripristino della rottura del Savio avvenuta a Castiglione di Ravenna, i cinque interventi nei punti in cui il Torrente Sillaro ha rotto gli argini nella Bassa Romagna e la sistemazione dei punti che hanno ceduto lungo l’argine del fiume Senio tra Riolo Terme, Castel Bolognese (compreso il sistema difensivo sulla sponda sinistra a tutela dell’abitato) e Cotignola. Sono alcuni dei principali interventi aperti nel Ravennate – 23 tra i 74 cantieri avviati in somma urgenza dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e di protezione civile in seguito all’alluvione che ha messo in ginocchio la Romagna – sui quali nei giorni scorsi è stato fatto il punto in Provincia. Numeri e interventi rilevanti; d’altronde in tutti i corsi dei fiumi si sono verificate esondazioni, tracimazioni o erosioni nell’argine. Cedimenti rilevati punto per punto anche mediante tecnologie di restituzione topografica tridimensionale che hanno permesso di definire una priorità di intervento. La maggior parte dei cantieri è già in corso, una buona parte è già terminata e alcuni sono in corso di definizione con l’obiettivo di ripristinare durante l’estate la piena funzionalità idraulica del sistema fluviale, mentre sono state avviate le valutazioni e la stima delle opere necessarie ad aumentare la tenuta del territorio nel contesto del cambiamento climatico in corso.

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