Furti di ciclomotori: Rimini maglia nera d'Italia

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Non è certo una novità, per la provincia riminese, trovarsi sul podio della criminalità nella classifica pubblicata dal “Sole 24 Ore” (dati del 2020). Prima è Milano, poi Bologna, quindi Rimini. Un trend che vale per tutti, il numero dei delitti commessi e denunciati è in forte calo: per Rimini del 21,8 per cento.
Entrando nello specifico, la provincia riminese mostra i dati peggiori per quanto riguarda furti di ciclomotori (1ª posizione), furti (2ª), lesioni dolose (3ª), furti con destrezza (3ª), rapine in pubblica via (3ª), rapine (4ª), furti con scasso (6ª), furti in esercizi commerciali (6ª), furti su auto in sosta (7ª), percosse (8ª) estorsioni (9ª),

L’analisi “locale”


Nel riminese «prosegue il sensibile calo delle denunce, che sebbene risenta senz’altro del lockdown e del decremento dei flussi turistici, rientra comunque in un trend che vede un costante calo dal 2013, anno in cui le denunce furono 26.741 contro le 15.642 della classifica odierna: sono 11mila reati in meno, per un calo secco del 70,9% per cento». Lo spiega il sindaco Jamil Sadegholvaad commentando la classifica del “Sole 24 Ore” sulla base delle denunce presentate, che per il primo cittadino «offre quest’anno un quadro ricco di spunti e ancora più completo riguardo al tema della sicurezza nelle città italiane durante l’anno del Covid».
Il secondo elemento che emerge, prosegue, è che la «propensione alla denuncia e l’impatto statistico dei consistenti flussi turistici sul territorio restano i principali fattori che determinano la definizione della classifica». Perché se la denuncia è «segnale della fiducia del tessuto civico rispetto all’efficacia delle forze dell’ordine e delle istituzioni, l’importante peso dell’accoglienza turistica sull’area riminese si può leggere in controluce attraverso l’alta posizione in alcune tipologie di reati, per così dire predatori, tipici dei luoghi ad alta concentrazione di ospitalità e più ricchi».
Nel 2019 il “Sole 24 Ore” aveva introdotto il calcolo della componente turistica e Rimini si trovava nella «parte virtuosa di questa classifica ponderata (insieme a Venezia, Aosta, Trento e Bolzano), tra le province più sicure del Paese, e ribaltando la solita graduatoria assoluta, ma il ragionamento da fare non è semplicemente statistico», analizza Sadegholvaad. I territori e le città ad alta concentrazione turistica «sono ancora di più diventati attrattori per la capacità di creare ricchezza, anche e soprattutto in periodi di estrema difficoltà, sociale e economica, come l’anno della pandemia».

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