«L’intitolazione di una parte del conservatorio cittadino a Raoul Casadei mi lascia sconcertato. Nulla da dire sulla persona e sull’impatto che ha avuto nel variegato universo dello spettacolo e del Liscio. Ma Raoul Casadei non è un simbolo della “musica” intesa come studio della stessa. E il Conservatorio di una città deve portare al suo interno i simboli della musica di quella città. Non altro».
L’onda emotiva della morte del “Re del liscio” è stata tale che il Consiglio Comunale di Cesena non ha avuto dubbi nel dare la propria unanimità a dedicare uno spazio a Raoul Casadei, indicato preliminarmente come la corte del “Bruno Maderna”. A far sentire la propria voce contraria è il Maestro Guido Pistocchi: trombettista cesenate che, dall’alto dei suoi 84 anni da compiere ad agosto, se non è il più grande simbolo musicale vivente della città malatestiana poco ci manca.
«Quando ho letto sul Corriere dell’unanimità nel prendere questa decisione sono rimasto esterrefatto – spiega Pistocchi – Stiamo parlando di Raoul Casadei, un mio profondo ammiratore, che per quanto riguarda gli studi della musica, di cui i Conservatorio in una città è la massima espressione, era però un autodidatta. Diversa sarebbe stato una intitolazione interna al conservatorio a suo zio Secondo: che era insegnante e compositore. Ma se parliamo di Raoul Casadei parliamo di una persona che certamente ha avuto grande fama popolare. Ha raccolto l’eredità lasciata dai suoi parenti ma si tratta pur sempre di una persona che dai musicisti, quelli che vengono forgiati in un conservatorio, sostanzialmente provava ad imparare».
«Credo che la figura di Raoul Casadei vada ricordata – spiega ancora Pistocchi – Ma che per quanto rappresentato nella musica il Comune potrebbe pensare piuttosto a intitolargli una rotatoria o una strada. Il discorso del Conservatorio a Cesena andrebbe poi esaminato a 360°. A partire proprio dal suo nome. Si chiama “Conservatorio Bruno Maderna”. Che è stato un eccellente della musica ma che con la città di Cesena non ha nulla a che fare. Eppure abbiamo nomi celebri da poter spendere. Si pensi a Nicola Petrini Zamboni che nacque a Cesena il 3 marzo 1785».
Leggendo questo articolo sul l’intervista a l trobettista Guido Pistocchi, su una eventuale targa al Conservatorio Luigi Maderna situato nel palazzo antico della nota famiglia cesenate Guidi, non c’è dubbio alcuno ad intitolare una targa al maestro Raoul Casadei.
Personalmente sarei favorevole a,questa iniziativa.
Chi fa cultura a Cesena e chi come me, che personalmente condivido le iniziative culturali, si è nella maggioranza delle volte costretti con rammarico alla illusione che i nostri amministratori del Comune di Cesena prendono, non considerando forse che per avere una città della cultura bisogna investire nell’interesse, e investire ne soldi.
Ultimo caso è la partecipazione di Cesena come città del libro, e fatta sfuggire dalla scelta che ha fatto una giuria, scegliendo Vibo Valentia il provincia di Reggio Calabria.
Non so poi per quale motivo sia potuta sfuggire questa occasione, che non è neanche la prima.
la corte in attesa di una intitolazione è quella dell’ex convento di santa caterina, poi scuola e poi sede universitaria , ma nel passato anche luogo dove era un piccolo teatro della famiglia Masini. Raul Casadei ha raccolto cio’ che aveva creato suo zio Secondo che a sua volta apprese dal mitico Zaclen , Sbrighi. troverei a questo punto piu’ consona una intitolazione a Secondo quale creatore di” Romagna mia”, e perchè no allo stesso Zaclen. Per curiosita’ un figlio di Brighi abitava nella casa nella piazzetta del leone , via montalti, dove abito io. ma questo nulla c’entra. Vi sono comunque grandi personaggi del passato ,citati tutti nel libro di Franco dell’Amore CHE MERITEREBBERO ESSERE RICORDATI. personaggi a distanza di secoli ancora ricordati nelle enciclopedie di mezzo mondo. Negli ultimi vent’anni abbiamo ad esempio riscoperto la cantante lirica Marietta Alboni alla quale nella contea di los Angeles hanno dedicato una strada.ecco ci sono figure di questo spessore che dovrebbero essere ricordate. C’è una opera che la Alboni interpreto’ ed amo’ maggiormente, La Cenerentola di Rossini . Il primo luogo in cui si rappresento’ questa opera fu in quel teatro che era nel palazzo del fu Convento di santa Caterina. Io resterei in ambito della grande musica e grandi nomi ed eventi a Cesena , a parte Casadei , non mancano
specifico: il primo luogo a CESENA in cui si rappresento’ LA CENERENTOLA