Rai, insulti tra Paesani e Ormerod: 10 testimoni dal giudice

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La “querelle” tra Lucio Paesani e Steven Ormerod è giunta davanti al giudice di pace di Bologna. Sul tavolo, le minacce che il giovane imprenditore riminese del Foyer sostiene di aver ricevuto da parte del “patron” di diversi locali, tra cui il Coconuts, in concomitanza della compagna elettorale per le ultime amministrative. I due contendenti, insieme ad altri aspiranti consiglieri, il 22 settembre scorso si trovavano negli studi Rai di Bologna, dove era in programma un dibattito politico sulle elezioni riminesi. Qui, infatti, tra i due imprenditori, sarebbero scattate le scintille.

Secondo la privata accusa, sostenuta da Steven Ormerod (difeso dall’avvocato Maurizio Ghinelli), che nel corso dell’udienza si è costituito parte civile, il candidato non avrebbe fatto in tempo a mettere piede dentro la sala di attesa della Rai che Paesani gli avrebbe chiesto di seguirlo fuori dalla stanza. Lo avrebbe quindi «riempito di insulti e minacce anche molto pesanti, - raccontò Ormerod - senza nessuna replica da parte mia». Nel frattempo era intervenuto Bonfiglio Mariotti, anche lui candidato e invitato al programma, che si sarebbe intromesso per “calmare le acque”. Lui stesso, infatti, risulta uno dei testimoni della pubblica accusa, chiamato a tornare davanti al giudice di pace l’8 settembre, insieme a tutti gli altri testimoni, che in totale sono circa una decina.

Da parte sua, Lucio Paesani, assistito dagli avvocati Paolo Righi e Alessandro Pierotti, nega ogni ipotesi di minaccia. Secondo l’imprenditore, quanto accaduto negli studi Rai non sarebbe altro che un battibecco elettorale. Tra i testimoni, inoltre, non vi sarebbe nessuno che ha assistito direttamente, poiché il colloquio tra Paesani e Ormerod sarebbe avvenuto mentre i due si trovavano nella corte interna, separati dagli altri “concorrenti” dalle porte chiuse.

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