Quartullo e Covatta, che coppia a teatro!

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Due attori di cinema, sconosciuti, si incontrano in una mensa; si raccontano, si scontrano, si scagliano l’un l’altro frustrazioni di una vita. Avviene nella mecca del cinema, in quella Hollywood la cui disillusione dei due, per non avere raggiunto il sogno di diventare famosi, è cocente. È l’incipit di “Hollywood Burger”, la commedia in scena al teatro Walter Chiari di Cervia stasera e domenica alle 21. L’ha scritta Roberto Cavosi (Premio Riccione 2001), autore prolifico di testi specialmente drammatici come “Bellissima Maria” e “Rosanero” su donne di mafia (al Bonci di Cesena nel 1999). Cavosi ha affidato questa sua commedia a Pino Quartullo, con cui ha condiviso la classe in Accademia d’arte drammatica. Il provetto Quartullo, che mastica teatro da quarant’anni (nel 1983 al Bonci recitò ne “L’avaro” di Molière al fianco di Paolo Stoppa), si è cucito addosso il personaggio di Leon curando anche la regia; per quello di Burt ha chiamato “l’umorista” Giobbe Covatta. C’è anche Fausto Caroli, inserviente che maltratta i due clienti.

Quartullo, chi sono questi due conosciuti che si aggirano negli Studios?

«Sono due attori che raccontano la propria vita nella mensa degli Studios; seppure a Hollywood, rappresentano la realtà di tutti noi attori che siamo pure sognatori, persone che vorrebbero o avrebbero voluto fare di più, mentre in molti casi si deve fare i conti con ciò che la vita ti concede. Attraverso Leon e Burt raccontiamo una realtà comune a tante persone».

Cosa fate in scena?

«Stiamo davanti a due hamburger che non mangiamo, ma che proviamo a insaporire con le salse più strane. È una metafora della nostra vita che non ha sapore, e vorremmo ne avesse di più. La mensa degli attori diventa anche luogo dove si aspetta qualcuno, un regista, un produttore, io aspetto Jack Nicholson ma non arriverà. Questa ipotetica mensa mi ricorda un bar “vero” che esiste a Cinecittà, dove tante persone stazionano in attesa di qualcuno che possa in qualche modo aiutarle ad avere una parte».

Ma voi che c’entrate con Hollywood?

«L’ambientazione spinge a ricordare gli attori italiani che hanno avuto successo per davvero in produzioni hollywoodiane, negli anni Cinquanta e Sessanta, ma anche dopo. Come loro anche noi abbiamo voluto raggiungere il massimo, rimediando però il minimo. Leon e Burt raccontano quelli che non ce l’hanno fatta, ci divertiamo, parteggiamo con loro, ci consoliamo. A dire il vero anche loro hanno lavorato in film di successo; solo che le sequenze di Burt (Giobbe Covatta) sono state tagliate, mentre Leon (Quartullo) era irriconoscibile».

Si spieghi meglio.

«Il mio personaggio ha interpretato l’ominide che scaglia l’osso in cielo in “2001 Odissea nello spazio”, l’orango nel “Pianeta delle scimmie”, ha fatto lo zombie, lo spermatozoo con Woody Allen, personaggi truccati non riconoscibili, e quindi nessuno conosce il suo volto. Lo spettacolo diventa anche un viaggio nel cinema, ci dà il pretesto di citare film famosi introdotti da luci, musiche, atmosfera. Raccontiamo anche le nostre vicende esistenziali, la morte della moglie di uno, il suicidio del fratello dell’altro. Ma litighiamo pure, arriviamo allo scontro, fino a un finale a sorpresa da cinema d’azione».

Come vi compensate lei e Covatta?

«Io sono un genere alla “Miami vice” in camicia con le palme; lui è più country, in giacca di pelle con frange. Lavorare con Giobbe è un’esperienza nuova; vive il testo con molta autonomia, ogni sera infila qualcosa di nuovo, cambia il finale alla battuta, non ti puoi distrarre; è molto “work in progress” lavorare con lui».

Lei Giobbe cosa può aggiungere?

«Siamo agli “antilopi” (scherza); Pino è preciso, rigoroso, un vero regista, io sono un cialtrone. Quando non mi ricordo aggiungo, invento, però stiamo bene insieme. Le tournée ricordano la vita nei militari, ci si vuole bene, ci si promette eterno amore. Mi ha pure accompagnato a Barberino del Mugello a visionare un comò che mia moglie aveva visto su Internet, e l’abbiamo anche comprato».

«Ho dovuto pagarlo io! – interviene Quartullo –, però mi ha detto che me li ridà».

Euro 26-15. Info: 0544 975166

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