Quando la crisi è un'opportunità: "A forza di non dormire, ho creato una mia linea di accessori"


Trasformare un momento di sconforto in un’opportunità per realizzare qualcosa di bello e apprezzato. È l’esperienza vissuta da Lally Masia, parrucchiera e scrittrice cattolichina. «Durante il secondo lockdown, quando siamo stati chiusi 37 giorni, sono andata in crisi – spiega Masia –. Ho iniziato il mio quarto libro, ma non riuscivo ad andare avanti, volevo aprire il mio salone, tornare attiva. Così ho fatto richiesta del codice Ateco per la profumeria, ma ho pensato che non fosse sufficiente. A forza di pensare, non dormire e scrivere, è nata l’idea di una mia nuova linea di accessori che ho voluto chiamare Open Mind».
Per concretizzare questa intuizione Lally Masia ha cercato una ditta che potesse realizzare qualcosa di particolare. Questa ricerca l’ha portata fino a Bologna, da Cuffie Regina, dove ha trovato dei materiali ideali da cui partire, tutti “made in Italy”, in particolare delle borse di juta e dei cappelli da mare. Il passo successivo è stato quello di fondere, in questa nuova avventura imprenditoriale, anche la grande passione per la scrittura. La Masia è infatti al suo quarto romanzo.
«Gli accessori sono tutti personalizzati con una dedica. In questo modo, dal salone, non esce mai un cappello o una borsa identica all’altra. Ho scritto cento frasi, sia in italiano che in inglese e mano a mano che i clienti le scelgono e io le utilizzo, le cancello, in modo che quella farse non possa più essere utilizzata. Naturalmente c’è anche chi mi chiede di riportare dediche differenti».
La nuova linea della Masia ha raccolto subito il favore dei clienti, contribuendo così a fare la differenza in un periodo non certo semplice.
«Gli accessori sono stati molto apprezzati – conferma la cattolichina – non avrei mai immaginato questa accoglienza. Iniziarne la vendita è stato un aiuto enorme. Ad esempio la nuova attività è stata utile per le mie ragazze – il salone annovera infatti cinque dipendenti – perché le ho coinvolte e motivate con qualcosa di diverso che ha consentito loro di fare più ore».
Questa esperienza per Lally Masia è stata anche l’opportunità per misurarsi con le proprie capacità: «Ho imparato che non bisogna fermarsi davanti a niente, non bisogna rassegnarsi, piuttosto cercare strade alternative quando non si possono percorrere le solite. E, soprattutto, che è importare non pensare solo a se stessi, ma anche a chi abbiamo vicino».

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