Puntate "vuote" al lotto Fermato l’incubo delle ricevitorie in Romagna

Rimini

RAVENNA. Puntava piccole somme di continuo. Giocate a volte vincenti, il più delle volte perdenti. Ma saldando sempre il conto riusciva a conquistare la fiducia del negoziante. Poi all’improvviso, verso l’ora di chiusura della ricevitoria, tentava il colpo grosso last minute a suon di centinaia di euro puntati sul 10elotto, gioco che prevede estrazioni a intervalli di pochi minuti l’una dall’altra. Fosse andata bene avrebbe guadagnato e saldato senza problemi il conto in tabaccheria. In caso di esito negativo avrebbe invece lasciato l’insoluto al titolare a cui di volta in volta ammetteva di non aver “i soldi per pagare” la puntata.

Ma l’attività seriale dell’uomo, un 46enne nigeriano diventato l’incubo dei tabaccai di mezza Romagna dove dall’inizio dell’anno ha lasciato ammanchi per oltre 20mila euro, si è interrotta sabato scorso a Lido Adriano dove il titolare della ricevitoria rimasto “scottato” dalla puntata a vuoto ha denunciato il raggiro ai carabinieri. Indagato a piede libero per insolvenza fraudolenta, si è poi scoperto che nell’ambiente delle ricevitorie di Rimini, Ferrara e Forlì lo straniero era piuttosto “conosciuto”; tra gli operatori del settore di quelle zone infatti aveva effettuato giocate lasciando insoluti in giro tra i vari commercianti per un migliaio di euro solo nell’ultima settimana.

Stando a quanto ricostruito finora, con questa tecnica l’uomo (che risulta in regola con le norme di soggiorno) avrebbe cercato fortuna sfruttando però la dea bendata secondo un “rischio calcolato”. Potendosi permettere piccole puntate riusciva a gestire le vincite e anche a far fronte alle eventuali perdite. Il 10eLotto è infatti un gioco a moltiplicatore con cui è possibile effettuare giocate anche solo di 1 euro su diverse combinazioni numeriche. Ma dopo aver effettuato diverse puntate, a fine mattinata o a fine giornata cercava il colpo a effetto e sfruttando il poco tempo a disposizione prima dell’estrazione all’improvviso effettuava la puntata grossa. Lasciando però il conto da pagare al tabaccaio di turno, che fino a quel momento aveva incassato e che, fidandosi, per consentire al cliente la puntata anticipava i soldi della giocata scoprendo solo in un secondo tempo che le conseguenze dell’all in del 46enne sarebbero state a suo carico.

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