Profughi ucraini in prefettura: "Vogliamo restare a Rimini per lavorare" VIDEO

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"Vogliamo restare a Rimini e lavorare qui". Oltre cento profughi ucraini da questa mattina in prefettura per chiedere un alloggio a Rimini e di non essere trasferiti fuori provincia. I rifugiati porteranno con loro una lettera che ha come destinatario il prefetto Giuseppe Forlenza affinchè si possa prendere a cuore la situazione. Poco dopo il gruppo si sposterà in Comune per far avere la missiva anche al sindaco Jamil Sadegholvaad. Intanto gli albergatori di Riviera Sicura sono pronti a raccogliere l’appello lanciato dall’assessore alla protezione sociale Kristian Gianfreda: «Abbiamo accolto i profughi, ora troviamo loro un lavoro stagionale». Anzi – rivendica Giosuè Salomone, presidente di Riviera sicura – sin «dall’8marzo scorso avevamo segnalato la nostra disponibilità ad offrire 300 posti di lavoro nei nostri hotel ai profughi ucraini». «A Rimini abbiamo già un database delle disponibilità – spiega l’associazione – e con queste persone abbiamo iniziato un percorso per insegnare loro la lingua italiana (al centro L’incontro di Miramare) per tre volte la settimana. Dopodiché passeremo ai corsi professionali in materia di turismo». Un programma che, però, sta subendo dei rallentamenti «perché delle circa 80 persone che hanno dato disponibilità a lavorare, la metà sono state trasferite in altre località, persino in Basilicata. Per poter offrire loro un lavoro abbiamo bisogno di sapere dove alloggeranno queste persone». Un altro problema «è quello del coordinamento, perché stiamo riscontrando che quasi tutte le donne disponibili hanno figli che non saprebbero a chi lasciare mentre sono al lavoro». Per cercare di dare risposte ai numerosi problemi da risolvere è stato attivato il progetto benefico Conflavoro x l’Ucraina attraverso il quale «alberghi, strutture ricettive e imprese di ogni settore possono offrire un alloggio gratuito e/o un lavoro ai rifugiati in fuga dalla guerra. Al contempo, i rifugiati e le associazioni umanitarie possono chiedere aiuto sulla piattaforma. E le offerte di lavoro hanno già raggiunto quota mille». Riviera Sicura sostenitrice del progetto, rimarca che l’iniziativa è stata subito supportata dalla Comunità di Sant'Egidio «che a nostra volta sosteniamo nella raccolta fondi».

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