Prodi "legge la guerra" con gli studenti di Savignano

“L’Europa tra pace e speranza” è stato l’argomento della lectio magistralis tenuta ieri da Romano Prodi, davanti a un attentissimo uditorio formato dalle classi quinte dell’Istituto di istruzione secondaria superiore “Marie Curie”. Il presidente ha dialogato con il giornalista Giorgio Tonelli, dopo l’introduzione fatta dal sindaco Filippo Giovannini e dal dirigente scolastico Mauro Tosi, che si è detto onorato di avere un ospite di quello spessore.

«Il professor Prodi è una guida eccezionale per gli studenti del nostro istituto - ha affermato il Giovannini - Credo che accompagnare i giovani dentro i meccanismi della geopolitica li aiuti a comprenderli meglio e anche a trovare qualche risposta alle tante domande che la parola guerra suscita in loro. Ringrazio il vicesindaco Nicola Dellapasqua, al quale si deve questa preziosa occasione, e il dirigente Mauro Tosi per averla accolta».

L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per presentare il volume scritto da Romano Prodi, dal titolo “Le immagini raccontano l’Europa”. Nato con l’intento di aiutare nei giovani la comprensione delle istituzioni europee illuminando il loro cammino, contiene oltre cento immagini di grande significato, a partire da quella dell’Archiginnasio di Bologna, scelto a simboleggiare le radici della profonda unità culturale europea. Un’idea, quella dell’Europa unita, sorta all’indomani della seconda guerra mondiale come un invito perenne alla pace.

La guerra

«Voi giovani - ha chiesto Prodi ai ragazzi e alle ragazze - volete vivere in un mondo dove avete un ruolo o essere servitori delle grandi potenze? Esercitare questo ruolo di mediazione da parte europea è oggi più che mai necessario. Una guerra, con le armi che ci sono, è guerra totale, impensabile. Gli Stati Uniti hanno tecnologia, risorse e investono tanto in spese militari. La Cina ha un territorio immenso. I Paesi europei non hanno invece una politica estera comune, e quindi di difesa, che gli permetta di confrontarsi con questi giganti».

La Russia

Alla domanda sul ruolo della Russia, che gli è stata rivolta da Tonelli, Prodi ha risposto così: «Era una grande potenza prima dello scioglimento dell’Unione Sovietica, adesso è un partner minore a livello internazionale. L’errore che ha fatto Putin è stato quello di volerle ridare un ruolo di potenza imperiale, come al tempo dello zar e questo lo rende pericoloso per la pace mondiale. La Russia è solo un decimo dell’umanità e ha un Pil inferiore anche al nostro. Inoltre, manca di una cultura produttiva, come quella che c’è per esempio nella Corea del Sud. È quindi costretta ad allearsi con la Cina, ma la Cina crea una nuova Russia all’anno».

L’Unione Europea

Quanto al ruolo della Ue, l’analisi di Prodi è stata articolata: «L’allargamento dell’Unione Europea anche ai Paesi ex sovietici, seppure molto costoso, ha avuto lo scopo di mettere al sicuro le loro democrazie. La grave crisi dovuta al Covid ha prodotto uno sforzo mai visto di solidarietà tra tra i Paesi europei, che li ha fatti sentire più vicini ai cittadini, come hanno confermato le ultime elezioni europee. Questa si chiama sussidiarietà ed è una parola che vuole dire molto. È difficile stare insieme, ma il mondo ci obbliga a farlo, senza per questo calpestare le radici dei popoli».

Le sanzioni anti-Putin

Infine, sulle sanzioni contro la Russia, Prodi ha affermato che i loro risultati possono essere oscillanti e costringerci - ha aggiunto senza mezze misure - a stare al freddo per difendere la libertà e la democrazia, o a chiudere le fabbriche, a causa della mancanza di forniture di gas.: «Occorre perciò essere consapevoli che sono scelte che possono pesare anche sull’Occidente. La politica si deve basare sulla fermezza - ha concluso - ma non deve mai far mancare il dialogo con tutti».

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