Il Consiglio superiore della magistratura ha espresso le proprie proposte per la nuova guida della Procura della Repubblica di Ravenna. Il nome che ha ottenuto il maggior numero di preferenze è quello di Daniele Barberini, attualmente facente funzione di procuratore capo, da quando, a inizio anno il predecessore Alessandro Mancini ha lasciato il terzo piano del palazzo di giustizia di Ravenna per ricoprire il ruolo di procuratore generale a L’Aquila presso la Corte d’Appello.
Nel corposo elenco dei magistrati in lizza per il ruolo ravennate, i sei componenti del Csm, membri della Quinta commissione per il conferimento degli uffici direttivi, si sono espressi il 23 novembre, pronunciandosi con cinque voti a favore del dottor Barberini, e con una proposta per la collega Marilù Gattelli, attualmente sostituto procuratore sempre a Ravenna, e a sua volta fra i candidati.
Si tratta di una fase ancora procedurale, che dovrà passare per l’ufficialità del Plenum, cioè l’adunanza plenaria dell’organo di autogoverno della magistratura cui spettano anche i poteri deliberativi. E’ probabile tuttavia che la decisione non venga presa prima dell’inizio dell’anno nuovo.
Nato a Rimini nel 1956, Barberini ha ricoperto nel corso della sua carriera anche il ruolo di giudice, in particolare a Pesaro, dove in passato ha ottenuto l’ufficio come gip presso il tribunale della provincia marchigiana. In qualità di facente funzione di procuratore a Ravenna, i primi giorni del suo incarico sono stati connotati da importanti vicende di cronaca che hann colpito il territorio. Fra queste l’omicidio di Ilenia Fabbri, avvenuto a Faenza il 6 febbraio scorso e che ha portato all’arresto di presunti mandante e sicario dopo circa venti giorni di indagini serrate.