Prevenzione cardiovascolare, a Rimini 350 screening

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«Finalmente torniamo in piazza per parlare di prevenzione di una delle patologie, spesso subdola, rispetto a cui la prevenzione è determinante». C’era anche l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini ieri in piazza Cavour a testimoniare l’importanza della campagna dedicata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. «E’ un’iniziativa che sta riscuotendo un successo enorme sia in termini di accesso dei cittadini» più di 3mila in regione e 350 nei due giorni a Rimini «ma anche di qualità dello screening che pur essendo fatto in piazza con clinica mobile riesce comunque a consegnare al cittadino una carta del rischio, grazie alla qualità dei nostri professionisti, sanitari e volontari. Non dimentichiamo che le malattie cardiovascolari hanno ucciso in un anno più persone di quante il Covid ne abbia uccise dall’inizio della pandemia: 16mila decessi in un anno (13.459 quelli da Covid in regione, ndr), prima causa di morte in Emilia Romagna così come in Italia. La prevenzione è tutto, significa indirizzare il cittadino al corretto stile di vita in termini di attività motoria e corretta alimentazione, e a Rimini questo vale doppio perchè ci sono investimenti importantissimi di Ausl e Comune su qualità della vita e benessere. Sempre più ci sarà una medicina di iniziativa per coinvolgere settori strategici della sanità pubblica».

Nella clinica mobile i cittadini hanno potuto eseguire, a cura di un’equipe multidisciplinare con cardiologi e infermieri, alcune indagini mirate. Un vero e proprio check up gratuito e senza prenotazione - attraverso test ematico pungidito, rilevazione dei principali parametri vitali e screening della fibrillazione atriale – per calcolare il punteggio di rischio cardiovascolare e valutare quindi la carta del rischio dell’utente in ottica preventiva.

E proprio attraverso questi screening a due persone, rende noto Giancarlo Piovaccari, direttore della Cardiologia di Rimini, «è stata scoperta una fibrillazione atriale quindi le abbiamo mandate subito in Cardiologia all’Infermi. E’ un sintomo di rischio che non sappiamo se e quando possa manifestarsi, quindi sono stati presi in carico in ospedale».

Piovaccari ha ricordato che «la mortalità italiana per infarto a marzo aprile 2020 è stata del 48% in più rispetto all’anno precedente, in Emilia Romagna l’abbiamo contenuta sotto il 20%. Era importante riprendere l’attività di screening, e questa iniziativa è un ottimo impulso».

Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte in Italia, nonostante i rilevanti progressi medici degli ultimi anni: l’Emilia-Romagna è stata una delle prime regioni in Italia a dotarsi, a inizio anni 2000, di una rete per l’assistenza all’infarto, consentendo una drastica riduzione della mortalità cardiaca, anche in tempo di Covid, e l’obiettivo è ora avviare un progetto regionale di prevenzione cardiovascolare rivolto ai cittadini che possa diventare un appuntamento annuale in linea anche con il World Heart Day, che cade il 29 settembre. Alla due giorni riminese sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari hanno partecipato Ascor, presente con un gazebo in cui, con la collaborazione di Riminicuore, sono state effettuate dimostrazioni sulle manovre di rianimazione cardiovascolare, associazione di volontariato Pubblica Assistenza Croce Blu e altri due gazebo in cui operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica (medici dello sport, dietiste, personale infermieristico e tecnico), del Centro Alcolfumo, Ior e Lilt hanno fornito informazioni riguardo ai corretti stili di vita (attività fisica, alimentazione e fumo).

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