Premio Mare di Libri, vince Wegelius con "La scimmia dell'assassino"

Rimini

RIMINI. La scimmia dell'assassino dello svedese Jakob Wegelius, pubblicato da Iperborea, è il romanzo vincitore dell'ottavo Premio Mare di Libri, assegnato domenica 20 giugno,  durante uno degli eventi conclusivi della quattordicesima edizione di Mare di Libri - Festival dei Ragazzi che leggono.

Giunto alla sua ottava edizione, il Premio è l'unico riconoscimento letterario assegnato da una giuria di 10 fortissimi lettori tra i 14 e i 15 anni che premiano il miglior romanzo per ragazzi dell'anno passato; il premio è nato con l'obiettivo di valorizzare la letteratura Young Adult, e allo stesso tempo dare importanza ai forti lettori, mettendoli al centro e dando loro la responsabilità e l'onore di scegliere quello che ritengono il miglior libro del 2020.

Quest’anno la premiazione è stata trasmessa anche in streaming online, e come sempre i dieci giovani giurati erano gli ospiti d’onore.

Questa la cinquina finalista dei romanzi, sottoposti ai giudizi dei lettori:

La scimmia dell’assassino di Jakob Wegelius, Iperborea
Nella città una rosa di Rumer Godden, Bompiani
Stepsister di Jennifer Donnelly, Mondadori
Un attimo perfetto di Meg Rosoff, Rizzoli
Semplice la felicità di Jean-François Sénéchal, EDT- Giralangolo

Ecco alcune delle motivazioni dei giurati, che hanno spiegato così la loro preferenza per questo romanzo:

“Inizialmente questo libro era quello che mi incuriosiva di meno, e l’ho lasciato per ultimo proprio per questo motivo. Invece si è rivelato quello che mi è piaciuto di più. Storia originale, personaggi costruiti bene, capitoli abbastanza brevi, non mi ha annoiata in nessun punto.”

“La scimmia dell'assassino” è un romanzo pieno di azioni e avventure che, pagina dopo pagina mi ha fatta rendere sempre più partecipe della storia e in sintonia con i personaggi.”

“Per la creazione di una protagonista che non ti aspetti. Per la sapiente struttura narrativa che coinvolge il lettore nell’avventura di Sally Jones con un meccanismo perfetto. Per  i continui colpi di scena che sembrano portare la storia sempre più lontano, anche geograficamente. Per la capacità di evocare la musica che diventa quasi un personaggio. Per le illustrazioni che illuminano le pagine. Perché speri che Sally Jones tiri fuori dalla cassa ancora una volta la sua Underwood N.5.”

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