Porto di Ravenna hub per le supercar dirette in Oriente

Quell’incontro del novembre scorso nel cuore della motor valley sembrava preludere a buone prospettive. Ha infatti portato alla nascita di Asia: una nuova partnership che rende il porto di Ravenna il protagonista delle esportazioni di auto nel Far East. A esserne il fulcro è la Sapir, che ha creato assieme ad Ars Altmann Ag una new company che avrà come mission «la fornitura di servizi logistici e terminalistici ai grandi brand del settore auto». A costituirla sono stati Riccardo Sabadini (presidente della Sapir spa) e Maximilian Altmann (suo omologo di Ars Altmann Ag) e i riscontri operativi sono stati immediati. Il giorno stesso della costituzione dell’azienda, avvenuta oggi, al Terminal Container Ravenna (Tcr) controllato dalla Sapir è già arrivato un treno carico di Bmw. La riuscita dell’operazione – rispetto alla quale nei mesi scorsi lo stesso Sabadini aveva precisato di «essere ottimista su un’evoluzione positiva, che non può essere svelata per vincoli di riservatezza» – sarebbe venuta, come precisa una nota della stessa Sapir «anche grazie alla fattiva collaborazione del presidente dell’Autorità di sistema portuale, Daniele Rossi». Il Gruppo con sede a Wolnzach, in Germania, è uno dei principali fornitori di servizi di logistica per veicoli finiti in Europa. Lavora del resto con marchi del calibro di Audi, Bmw, Opel, Renault, Fiat, Jaguar, Ford, Hyundai e Lamborghini: non a caso l’incontro istituzionale che nei mesi scorsi vide protagonisti i vertici di Sapir e Tcr, quelli del gruppo tedesco alla presenza del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, e dell’assessore alle Infrastrutture e trasporti della Regione, Andrea Corsini era avvenuto a Sant’Agata Bolognese, sede del produttore delle supercar emiliane amate in tutto il mondo. Nella nota diffusa dalla Sapir si precisa come «Tcr, presieduta da Giannantonio Mingozzi, sarà funzionale alla prima fase di sperimentazione e messa a punto delle attività, in attesa che venga costruita l’ultima parte della dorsale ferroviaria di Trattaroli e completata la banchina nella stessa penisola». Un risultato che induce il general manager del gruppo Sapir, Mauro Pepoli, ad esprimere «grande soddisfazione per gli obiettivi raggiunti», dicendosi «ottimista per un passaggio rapido dalla fase sperimentale a quella standard. L’automotive nel porto di Ravenna non ha avuto sino ad oggi un ruolo di grande spessore e, anche grazie al gruppo Altmann, è oggi l’occasione per aumentarne significativamente l’importanza». Al commento di Pepoli si aggiunge quello di Massimo Ringoli, manager del gruppo Altmann, che fa emergere la positività del «lavoro finora svolto a Ravenna», dove ha trovato «partner collaborativi e professionali». L’individuazione del porto romagnolo, evidenziano da via Darsena San Vitale «ha un significato strategico per il partner tedesco, in piena sintonia con le linee guida del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica. Intercetta infatti i flussi delle vetture attraverso un sistema intermodale mare/ferro e potrebbe consentire – fa notare ancora la Sapir – allo scalo adriatico di affermarsi come valida e concreta alternativa, per tutti i flussi con origine o destinazione nei Paesi dell’Europa Continentale, rispetto ai porti del Nord Europa nelle rotte intramed, per la penisola arabica, India e Far East». Le vetture giunte a Ravenna non a caso sono destinate alla Corea del Sud.


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