Porto di Ravenna, male aprile ma si prospetta un maggio da record

Ravenna

Poco meno di due milioni di tonnellate, in calo di oltre il 17%. Suona il campanello d'allarme ad aprile al porto di Ravenna, o meglio le sirene dei bombardamenti in Ucraina. Anche se maggio si prospetta come mese "record". Se il primo quadrimestre dell'anno segna una crescita di oltre il 6% rispetto allo stesso periodo del 2021, quasi 8,7 milioni di tonnellate complessive, nel quarto mese arriva la brusca frenata. Così, commenta l'Autorità di sistema portuale, si stoppa "a causa dell'escalation bellica tra Russia e Ucraina, quel trend di crescita mensile ininterrotta registrata nei precedenti 13 mesi". Tornando ai dati del quadrimestre, gli sbarchi e gli imbarchi sono stati, rispettivamente, circa 7,5 milioni di tonnellate, in crescita di quasi l'8% sul 2021 e in calo dello 0,3% sul 2019; e circa 1,1 milioni di tonnellate, in calo del 4,2% e dell'1,3%. Sono state 843 le toccate di navi, giù dell'1,7% sul 2021. Aprile, prosegue l'Autorità, risente in particolare della "mancanza delle merci provenienti dall'area del conflitto, in parte compensata con la buona performance del traffico container e dei trailer". Le merci secche la fanno da padrone con oltre 7,2 milioni di, in crescita del 6% sul 2021, mentre i prodotti liquidi, quasi 1,5 milioni di tonnellate, risalgono del 7%. Per il comparto agroalimentare quasi 1,8 milioni di tonnellate, con un incremento di quasi il 32%. In particolare spiccano i cereali in crescita di circa il 342%: "Si sono dunque sostituiti i volumi in precedenza provenienti dall'Ucraina". Bene anche le farine, in aumento del 9,4%, e i semi oleosi, in crescita del 5,3%, anche se ad aprile crollano del 47,5%. In territorio negativo gli oli animali e vegetali, in calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2021.

La guerra in Ucraina "si fa sentire", prosegue il report di Ap, anche per quanto riguarda i materiali da costruzione che calano dell'11,7% rispetto al 2021 e la movimentazione di materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, giù del 12,4%. Le alternative per l'argilla arrivano però da Turchia, Spagna e Portogallo, scongiurando così la "rottura di stock paventata". I quantitativi provenienti dal Mar Nero sono stati "praticamente tutti sostituiti" da quelli provenienti dalla Turchia. Reggono l'urto i prodotti metallurgici, cresciuti del 14,8%, mentre i prodotti petroliferi sono in calo del 4,9%, 39.000 tonnellate in meno. Infine su del 58% i prodotti chimici e giù del 36,4% i concimi. Sul fronte contenitori, nel primo quadrimestre 2022 si contano 78.554 Teus, in crescita sul 2021 dell'11,5%, grazie soprattutto a quelli pieni. Complessivamente si tratta di 854.234 tonnellate in aumento del 9,6%. I Teus crescono anche ad aprile di quasi il 31%. Sono 142 le toccate delle navi portacontainer, in calo rispetto alle 155 del primo quadrimestre 2021. "Visto l'alto costo dei noli- sottolinea Ap- le navi viaggiano evidentemente più cariche, risparmiando qualche toccata". Semaforo verde per trailer e rotabili, in aumento del 7% per numero di pezzi movimentati e del 25,7% in termini di merce. "Ottimo", in particolare, il risultato della linea Ravenna-Brindisi-Catania. È invece rosso per le automotive: 2.206 pezzi, in calo di oltre la metà.

"Le buone percentuali di crescita consolidate nel primo quadrimestre, nonostante il contributo marginalmente negativo di aprile- tira le somme l'Autorità- dovrebbero essere ulteriormente rafforzate dall'ottimo risultato di maggio". Che si prospetta come "mese da record", con la movimentazione mensile in assoluto più alta di sempre, circa 2,9 milioni di tonnellate, in crescita del 20% rispetto a maggio 2021. Nel periodo gennaio-maggio si avrebbe così un incremento di oltre il 9%. Un "risultato eccezionale- termina- coerente con l'attuale contesto geopolitico di incertezza, a fronte del quale molti importatori italiani stanno facendo scorte di prodotti, soprattutto di materie prime, per tutelarsi sia da eventuali interruzioni delle catene di approvvigionamento che dai probabili ed ulteriori aumenti dei prezzi". Per maggio si prevedono infatti aumenti significativi per concimi, agroalimentari, materiali da costruzione e petroliferi. 

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