Porta a porta sui lidi: Ravenna deve riciclare il 20% in più

RAVENNA- «Caro turista, contribuisci anche tu a mantenere bello il territorio, con comportamenti che ne tutelino il decoro». Inizia così la lettera firmata dall’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini ai turisti che questa estate passeranno le vacanze al mare. Perché il passo più complicato della “rivoluzione” della raccolta rifiuti porta a porta è vicino: il 6 giugno si inizierà sui lidi, dove, per la presenza di seconde case e di tante attività turistiche, lo svolgimento di questo tipo di gestione è complessa. Non è un caso che il nuovo piano regionale fissi un obiettivo di raccolta differenziata al 79% nelle aree di costa, più basso rispetto a quello delle aree di pianura (84%). L’obiettivo, visti dati attuali, è comunque ambizioso.


Sempre secondo il piano, nel 2027 la quantità pro capite annua di rifiuto urbano non inviato a riciclaggio deve essere pari a 120 chili per abitante. Meno della metà rispetto ad ora: l’annuale rapporto Ispra attesta infatti in provincia di Ravenna una media di 280 chilogrammi di rifiuti urbani indifferenziati. Ravenna è anche il territorio che ricicla meno in regione e, di converso, che produce più rifiuti urbani: 702 chili pro capite, con solo il 60% di raccolta differenziata. Si dovrà quindi salire di venti punti percentuali.

Su questi dati pesa il flusso turistico (non è un caso che l’altra provincia che produce più rifiuti pro capite sia Rimini) ma anche il fatto che il sistema di raccolta porta a porta sia partito nei fatti solo tra la fine dello scorso anno e l’inizio di questo. Nei territori provinciali in cui si è passato a questo sistema le percentuali si sono invece impennate.

Nei lidi ravennati è stato completata la consegna dei bidoni dell’indifferenziato e dell’umido alle famiglie. Quello che si inizierà sarà il sistema di raccolta “misto”: queste due tipologie di rifiuto saranno raccolti, appunto, famiglia per famiglia. Vetro, carta e plastica invece andranno conferiti nei nuovi cassonetti – questa l’altra novità – che Hera sta posizionando nelle vie dei lidi, creando delle “isole ecologiche diffuse”. Al momento sono a fianco dei contenitori dell’indifferenziata che saranno rimossi una volta entrato a regime il nuovo sistema di raccolta. Solo a Lido di Dante si continuerà con il porta a porta integrale.

In città le cose sono cambiate a marzo: nelle zone Agraria, Zalamella, Nullo Baldini, Lirica, Via Missiroli stata attivata la nuova modalità di raccolta con il sistema misto: si tratta di quasi 15mila utenze. Nelle zone San Giuseppe, Teodorico, Chiavica Romea, Bassette si procede invece con il sistema di raccolta integrale. Entro il 2023 il sistema sarà esteso a tutto il territorio della provincia, compreso ovviamente il centro storico e le zone immediatamente adiacenti.

Secondo quanto dichiarato nei mesi scorsi dall’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini, l’obiettivo della riorganizzazione è aumentare la raccolta differenziata, per recuperare quantità sempre maggiori di materiali riciclabili, come organico, plastica, vetro, carta, che restano risorse preziose per l’ambiente. «Differenziare correttamente i rifiuti non è semplicemente un obbligo di legge, ma rientra in quei comportamenti sostenibili che, se effettuati da tutti i cittadini, contribuiscono notevolmente alla qualità della vita delle nostre città e alla valorizzazione del nostro territorio».

Il piano

Con il nuovo piano regionale sarà vietato l’avvio in discarica dei rifiuti urbani che andranno quindi smaltiti con il termovalorizzatore o con la differenziata. L’impiantistica regionale è giudicata adeguata alle nuove esigenze. Il piano è stato adottato nelle scorse settimane, una volta terminata la fase delle osservazioni. Da Ravenna ne è arrivata solo una, formulata dalla Provincia, riguardante i rifiuti provenienti dalle cave.

Il nuovo piano regionale ha come obiettivo l’applicazione della tariffazione puntuale in tutti i Comuni della Regione: in questo modo ognuno paga in base al rifiuto prodotto. In provincia di Ravenna questo sistema di pagamento sarà introdotto soltanto in una seconda fase, anche se tra gli enti che hanno inviato le osservazioni alla regione c’è chi ha chiesto di anticipare l’obiettivo al 2023. Più in generale, l’obiettivo finale dell’Emilia Romagna è quello di un aumento percentuale raccolta differenziata su base regionale all’80%. Uno scenario molto ambizioso ma giudicato ormai necessario per traghettare il territorio verso un futuro più sostenibile a livello ambientale.

Questi dati del nuovo piano: l’adozione con delibera è arrivata lo scorso 27 dicembre e la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna del 29 dicembre 2021, sono seguiti il deposito della proposta del Piano e la raccolta delle osservazioni (su impianti, tariffa puntuale, recupero di materia, bonifiche, e così via) per 45 giorni, cioè fino al 12 febbraio 2022: 341 le osservazioni pervenute (da parte di 51 proponenti), un terzo di quelle fatte al precedente Piano. Sul totale, 72 sono ripetute; 23 quelle accolte, 89 accolte parzialmente, 81 ritenute non pertinenti, 148 respinte.

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