Polstrada di Bagno a preocesso: tornano in aula gli investigatori

È proseguito ieri in Tribunale a Forlì il processo a 28 agenti della polizia stradale di Bagno di Romagna, imputati per il caso delle regalie e dei benefit per “ammorbidire i controlli” nei confronti di alcune delle aziende al lavoro sull’asse della E45 e nella maggior parte dei casi per gli straordinari gonfiati ad aumentare la busta paga.

L’udienza preliminare di questo caso risale a oltre 4 anni fa. Come molti ricorderanno davanti al Gip avevano patteggiato i due principali indagati: l’ex comandante della sottosezione, già andato in pensione quando scoppiò la vicenda; e l'ex vicecomandante. Il primo a due anni e nove mesi, il suo vice invece a tre anni perché aveva in aggiunta ad altre imputazioni anche la violazione del segreto d’ufficio, per aver svelato ad alcune aziende i controlli di sicurezza che sarebbero stati predisposti sulla E45.

Investigazioni

Ieri si è proseguito ad affrontare i dettagli della relazione conclusiva delle indagini, curate dal sostituto commissario Pomponio tornato sul banco dei testimoni. Sono state affrontate ulteriori 5 posizioni dopo le prime 3 che erano state esaminate nella prima udienza dello scorso mese di dicembre.

Tra i vari reati contestati c’è quello di aver gonfiato gli straordinari ed a ogni singolo imputato si chiede conto delle ore segnate e si fa il confronto anche con le celle telefoniche dei rispettivi telefonini. Per sapere se chi diceva di essere al lavoro effettivamente lo fosse.

Le contestazioni

Secondo le accuse, nel mirino sono finite presunte “mazzette” e regalie varie per gli agenti della stazione di polizia, con in cambio l’alleggerimento dei controlli su strada ad alcune aziende della zona. Gli agenti a processo hanno per lo più a carico l’accusa di truffa ai danni dello Stato per le ore segnate nei turni: per far sì di accumulare straordinari e avere benefit in busta paga. I titolari di oltre una dozzina di aziende di autotrasporto avrebbero pagato con denaro, generi alimentari e cene, per non incorrere nei controlli della Polstrada bagnese in E45. Solo per il 2015, secondo l’accusa, gli agenti avrebbero incassato dalle aziende 4.710 euro, 32 prosciutti di Parma, altri generi alimentari, pacchi natalizi, buoni carburante e una cena a Cesenatico.

Tra le varie accuse, in 3 degli imputati devono rispondere di omessa denuncia per non aver segnalato che il custode di una Ford Ka sequestrata ne aveva perso le tracce; in 4 di truffa ai danni dello Stato per la falsa attestazione che dava diritto a buoni pasto; per 8 si parla anche di reato omissivo improprio per non essere usciti di notte per il turno di vigilanza o di essere rientrati in anticipo ed essere andati a dormire.

Dopo le 5 posizioni esaminate ieri, il processo è stato aggiornato al 31 maggio. Dove all’investigatore della polizia bolognese verrà chiesto conto di altre 9 posizioni tra quelle alla sbarra.

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