Politica, perché ci facciamo prendere in giro?

Fino a quando? Fino a quando la politica italiana continuerà a campare sulle false promesse, sulla gara a chi urla più forte, sull'effimero che prevale sul concreto? La “crisi” del contratto fra Movimento Cinque Stelle e Lega mette nuovamente a nudo questo problema. Un problema che si manifesta con modi originali e propri in ogni area politica. Qualche esempio?
Il Pd. Sui banchi del Senato siede un ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che aveva promesso di lasciare la politica in caso di sconfitta al referendum sulle riforme istituzionali. Non solo non ha concluso la sua “esperienza politica” ma, forte del fatto che i parlamentari del Pd oggi in aula sono quelli che ha messo lui quando era segretario, interviene per suggerire accordi col Movimento 5 Stelle, gli stessi che prima aveva demonizzato.

I l suo “candidato” alle primarie (Giachetti) ha preso il 12-13 per cento nel voto degli elettori del Pd ma pensa, e spera ancora, di essere il protagonista della vita politica italiana. Renzi non vuole andare al voto perché perderebbe l'unica forza concreta oggi al suo servizio: i deputati e i senatori che sono stati messi sulla poltrona dalla sua segreteria. Il segretario del Pd Zingaretti farebbe bene a liberarsi definitivamente del Renzismo accettando di andare al voto, altrimenti il Pd tornerà a precipitare nei sondaggi. Ha la forza per farlo? Vedremo…
La Lega. Matteo Salvini vuole stoppare l'esperienza del Governo Conte perché, dice, non si realizzano le cose importanti per il Paese. Prima del voto delle Europee si diceva che i litigi fra i due partiti di governo fossero schermaglie elettorali. No. Lega e Cinque Stelle sono due mondi distanti che solo l'odio nei confronti del Pd (e soprattutto di Renzi) è riuscito a unire. E i nodi sono venuti al pettine: reddito di cittadinanza, Tav, immigrazione, ecc. Col debito pubblico in crescita la manovra di bilancio è meglio farla fare ad altri. Se Pd e Cinque Stelle danno vita a un nuovo governo il Matteo leghista potrà urlare “Bingo!”. Ma per tornare alla coerenza e a come gli italiani si pongono di fronte alla politica, come si fa a sostenere il Capitano quando consente al pluricondannato Bossi (in un caso per truffa allo Stato) di essere rieletto in Parlamento. Come si fa a sostenere il Capitano quando dimostra di preferire la Russia, un paese che non è certo un esempio di democrazia, all'Europa (prima del voto aveva anche detto che una volta al governo sarebbe uscito dall'Euro di colpo!) Come si fa a non incavolarsi tutte le volte che nei suoi post su Facebook scrive falsità (lo dice anche il suo alleato Di Maio) a uso e consumo del suo populismo?
Il Movimento Cinque Stelle. Al di là di tutte le capriole messe in atto da quando è al governo. Al di là di quanto il reddito di cittadinanza sia diventato ben poca cosa rispetto agli annunci iniziali. Al di là di una crisi di democrazia interna se un partito con dieci milioni di elettori riesce a portare al comodo voto online solo qualche decina di migliaia di persone (il vecchio e bistrattato Pd ha spostato fisicamente un milione e seicentomila persone per le sue primarie…). Al di là di tutto questo basta solo ricordare la comica del “Mandato zero” con il video di Di Maio a spiegare come si può aggirare la regola del secondo mandato che sembra un capitolo moderno del film “Totòtruffa”. Ma pensa davvero che gli elettori Cinque Stelle siano degli idioti?
Il solo tema dell'immigrazione basterebbe a rappresentare a che punto arrivi la strumentalizzazione politica in Italia in ogni partito o movimento. Fermiamoci qua. Esempi di cavolate sparate a uso e consumo del proprio consenso ci sono anche per Silvio Berlusconi (il primo populista della storia recente) o per Giorgia Meloni. E anche per quei partitini che esultano quando i sondaggi li fanno passare dallo 0.8 allo 0.9 per cento.
Ma torniamo alla domanda iniziale: fino a quando continueremo a farci prendere in giro? Fino a quando noi italiani daremo fiducia a chi si smentisce di continuo, a chi racconta frottole ad alto volume, smascherabili in dieci secondi se se solo accendessimo il cervello. Inutile lamentarsi se siamo noi ad ingigantire i campioni delle balle. Il criticato Renzi aveva preso il 40% dei voti alle Europee (più di quanto fatto da Salvini). Oggi un suo partito viene accreditato di un 5%. Il senatore Razzi fu rieletto dagli italiani dopo che aveva dichiarato che il suo obiettivo era solo il vitalizio. Bossi è stato rieletto nel 2018. Possibile che non ci siano persone serie sulle quali far convergere il nostro gradimento, i nostri voti?

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