Pochi medici al Pronto Soccorso: il Comune di Rimini scrive alla Regione

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 Kristian Gianfreda, assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Rimini e Presidente del Distretto socio sanitario di Rimini Nord, è intervenuto in una nota sulla carenza di medici al Pronto Soccorso: "E' una questione aperta sulla quale come Comune di Rimini e come Distretto Socio sanitario di Rimini Nord stiamo lavorando da tempo, ben consapevoli della sua rilevanza.   Un nodo da sciogliere che colpisce non solo il nostro territorio, ma l’intero Paese, tant’è che il Governo nazionale, di recente, ha provveduto a mettere in campo un premio di carattere economico per incentivare i medici e gli infermieri a lavorare nel PS, onde evitare un’ulteriore emorragia di personale.  
Innanzitutto va sostenuta l’azione del Direttore generale dell’Ausl Tiziano Corradori, è condivisibile la sua proposta di predisporre dei turni di presenza attiva dei medici in Pronto soccorso e in medicina d’urgenza, proporzionalmente alle rispettive dotazioni organiche. Abbiamo bisogno di soluzioni concrete ed immediate".

Una lettera alla Regione

"Nei prossimi giorni continua Gianfreda - invierò una lettera all’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, per fare il punto della situazione. Inoltre abbiamo previsto un incontro urgente, insieme a tutte le figure che ruotano intorno al PS, dal Primario del Pronto Soccorso alla Dirigente dell’Ospedale Infermi, al fine di rimetterci attorno a un tavolo e condividere delle strategie comuni per rispondere a questa imminente problematica.  
Purtroppo, come noto, il PS, trattandosi di un reparto particolarmente stancante, fisicamente e mentalmente, da anni si deve scontrare con la questione della mancanza di medici e infermieri. Anche da parte degli stessi specializzandi non manca della reticenza, come testimoniano le centinaia di borse di studio per la specializzazione in medicina d’emergenza andate a vuoto nelle ultime sessioni. Serve applicare dei correttivi nel breve tempo, a partire, dalle premialità di carattere economico e da ritocchi sul piano della gestione delle risorse interne. In parallelo, sarà centrale anche lavorare sul lato dell’informazione, in modo tale da informare la cittadinanza che esistono degli strumenti alternativi a cui ricorrere al di fuori dalla realtà dei Pronto soccorso, nei casi di codice bianco, per esempio, evitando così di congestionare il reparto”.

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