Poca legna, prezzi alti e non si trovano i boscaioli

È corsa all’acquisto di legna per combattere il caro bollette. Con la crisi energetica che ha fatto schizzare verso l’alto il costo del gas, sono molte le famiglie che avrebbero scelto di accendere stufe e camini di casa, magari non utilizzati da anni, per riscaldarsi. Una scelta che, a livello nazionale, ha fatto crescere il costo della legna dando il via a una vera gara per accaparrarsela rendendo non sempre facile reperirla. «Da febbraio abbiamo registrato più richieste», spiegano dall’azienda Fratelli Poggiolini di Tredozio. «Quest’anno – conferma uno dei responsabili di Tecno Boschiva di Rocca San Casciano – cerca la legna anche chi da 20 anni non la usava più. L’aumento delle richieste è iniziato in primavera, le persone hanno paura degli effetti della guerra».

L’impennata delle vendite potrebbe, paradossalmente, mettere in difficoltà gli stessi commercianti. Se protratto nel lungo periodo, infatti, l’elevato numero delle richieste potrebbe non essere soddisfatto anche a causa della difficoltà di trovare boscaioli. «Non c’è manodopera – continua – facciamo fatica a trovare qualcuno che voglia lavorare nel bosco». Molti stranieri, lavoratori che spesso davano il loro apporto al settore, si sarebbero spostati nel comparto dell’edilizia grazie alle numerose offerte di lavoro nei cantieri moltiplicate dal bonus 110%. «Speriamo che questa situazione si risolva presto – aggiunge – perché se l’aumento della richiesta di legna dovesse durare anche il prossimo anno, sarebbe un problema anche per chi la vende». Il grande aumento della domanda ha portato, nella maggior parte dei casi, a un conseguente aumento dei prezzi. Se l’azienda di Rocca San Casciano è riuscita a mantenere i propri prezzi attorno ai 17 euro al quintale esaurendo, nel giro di poco tempo, il legname che aveva immediatamente disponibile, sono molti i rivenditori che hanno dovuto rivedere i propri listini. «La legna costa di più - confermano dalla ditta Fratelli Poggiolini – ed il prezzo va dai 20 ai 23 euro al quintale per legna già pronta da ardere». Rincari, questi, confermati anche dalle associazioni di categoria tanto che Adiconsum, associazione consumatori della Cisl, ha lanciato un allarme in tal senso a livello regionale. «L’anno scorso un bancale di legna da ardere costava tra i 200 e i 220 euro – afferma Adele Chiara Cangini, responsabile Adiconsum Emilia Centrale –. Prima di Ferragosto, lo stesso quantitativo veniva offerto a 280-300 euro ma ora il prezzo è arrivato a 350 euro». Un aumento ancora più pesante riguarderebbe il pellet: fino al 2021, denunciano, un sacco da 15 chili costava tra i 5 e i 6 euro, mentre adesso si aggira sui 12-15 euro.

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