Pizzolante: dal Papeete all'Umbria fra gol e autogol

C'è una partita infinita, dal Papeete all’Umbria, dove nessuno sa far gol, ma tutti, quasi tutti, fanno autogol. Inizia Salvini. Savoini va al seguito di Salvini a Mosca e chiede soldi ai russi per aiutare il suo capo a sfasciare l’Europa e la democrazia liberale. Come piace a Putin, per affermare la sua religione sovranista su parte del continente europeo e non solo. Autogol! Tedeschi, francesi ed americani non sono scemi.

Poi Salvini chiede i pieni poteri, a dorso nudo, su una spiaggia non lontana da Predappio. Autogol! Poi apre la crisi fidandosi, addirittura, di Zingaretti, che gli promette il voto anticipato. Autogol!
Arriva Renzi, che non fa gol, ma un paratone in extremis. E finisce in avanti il primo tempo. Nell’intervallo Salvini cerca, maldestramente, di tornare indietro. Promette il proseguo del campionato con la vecchia squadra di governo. Nulla da fare.
Inizia il secondo tempo. Con squadre cambiate.
Il capitano ha accusato il colpo e i suoi iniziano ad avere dei dubbi sulla sua invincibilità. Vacilla.
La nuova squadra, in vantaggio, fra autogol dell’avversario e parate proprie, può dominare la partita. Fare qualche gol. E invece inizia a fare autogol. Sui migranti, fa una giusta ripartenza, con l’accordo di Malta. Ma la palla finisce a fondo campo. In una terra di nessuno. Occasione persa.
C’è la manovra economica da fare. Si è fatto il governo, si dice, per bloccare l’aumento dell’Iva.
Ma il nuovo ministro del tesoro, chitarrista triste, propone la “rimodulazione” dell’Iva. Parziale aumento d’Iva. Autogol. Poi, in nome della nuova religione ambientalista e salutista, arrivano proposte di nuove tasse e balzelli. Per educare il “popolo”! Alcune sono ridicole. Quelle sulle merendine. Hanno vita breve, ma intanto, il governo si rivela come Il governo delle tasse. 5 stelle e Lega avevano speso un sacco di soldi. Reddito di cittadinanza e quota 100. Arriva il Pd e mette tasse! Autogol a grappoli. La battaglia “etica”, di rieducazione statale del popolo, eccita i Bonafede. Che agitano le manette. Le manette come cultura. In un sistema fiscale che è già punitivo ed aggressivo. Dove lo stato, con parametri suoi, spesso fuori dalla realtà, ci dice quanto guadagna il nostro negozio o l’albergo o il ristorante. Sino a prova contraria (difficile), che dobbiamo dimostrare noi. Intanto è sequestro preventivo (preventivo!) dei beni. Bonafede vuole anche la galera preventiva. Come cultura! Autogol a grappoli.
Un governo così fatto, avrebbe dovuto rappresentare una emergenza, un fatto eccezionale e momentaneo. Invece, a sole poche settimane da quello gialloverde, diventa alleanza strategica. Autogol.
Le elezioni in Umbria, secondo logica, per la tenuta del governo, dovevano essere raccontate come locali. Ma poi, Conte, Zingaretti, Di Maio, Speranza, i capi della nuova maggioranza strategica delle tasse e delle manette, si presentano in Umbria per la foto di gruppo. Autogol clamoroso!
Con i 5 stelle vicini all’estinzione. Per forza! Hanno cambiato radicalmente racconto.
Sono nati e hanno vinto raccontando che il popolo sta male perché i politici, i parlamentari, i ministri, rubano! Carcere ai politici! Sono stati lo strumento della vendetta del “popolo” verso la politica.
Adesso fanno i ministri e i politici di professione e vogliono le manette per il “popolo” che evade! La vendetta al contrario. L’evasore, sino a prova contraria, che è in ognuno di noi, si ribella! Autogol! 7%!
Facendo la somma algebrica degli autogol, la Lega trionfa.
E Renzi? Non entrando nella foto umbra ha fatto un altro paratone.
Segnerà? Vedremo.
Ma qual è il futuro di un Paese sempre in autogol?

*già parlamentare

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui