Pizzol al Meeting di Rimini con "Francesco e il sultano"

RIMINI. La 40ª edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli al Quartiere fieristico di Rimini pone al centro della riflessione un duplice evento dedicato a uno storico incontro, “potente e inaspettato”, avvenuto 800 anni fa, ma che parla all’oggi: quello accaduto nel 1219 quando San Francesco d’Assisi si recò a Damietta, in Egitto, nel pieno della quinta crociata, spinto dal desiderio di incontrare il sultano Malek el-Kamel e potergli parlare. In scena oggi e domani 21 agosto (ore 21.45, Arena Percorsi A2) il racconto in parole, musica e canto Francesco e il sultano. Ainalsharaa – “Il pozzo dei poeti”. Protagoniste le voci di Mirna Kassis, Valeria Khadija Collina con musiche di Fabio Mina, su testo di Giampiero Pizzol e del regista Otello Cenci con illustrazioni di Alice Tamburini. Visual designer Joseph Nenci. Una produzione “Made Officina Creativa” e Museo Interreligioso di Bertinoro, che offre in forma poetica alcune riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della pace.
La mostra storico documentaria Francesco e il Sultano 1219-2019. L’incontro sull’altra riva, promossa da Custodia di Terra Santa, Fondazione Meeting, ATS Pro Terra Sancta, vuole suggerire nel suo percorso attraverso video, documenti e materiali storici e archeologici provenienti dalla Terrasanta, che non si parla solo di fatti «del passato, ma che incontri come quello tra Francesco e Al Kamil possono ancora accadere fra i popoli»
Pizzol, qual è l’attualità anche “politica” dello straordinario incontro di 800 anni fa?
‹‹Lo spettacolo, che vuole parlare a tutti i popoli, è proprio la celebrazione dello storico incontro, attraverso quello odierno, di due persone che oggi conoscono i pericoli dell’intolleranza e dell’odio. Per questo utilizza non solo la lingua italiana, ma anche quella araba, per donare pace e convinzione che la comune ricerca di Dio è la strada per guardare con umanità il proprio simile. Ha avuto pertanto il patrocinio non solo della Custodia di Terrasanta, ma anche di Koreis, l’associazione islamica italiana. Dunque un ponte tra due mondi che speriamo sia percorso da sempre più numerose persone››.
Perché il titolo “Francesco e il sultano” si completa con “Ainalsharaa-Pozzo dei poeti”?
‹‹È il nome del villaggio siriano dove è nata e vissuta Mirna Kassis, che è una delle protagoniste dello spettacolo. Esiste in questo villaggio un pozzo dove la gente di diverse fedi, cristiana e musulmana, si ritrovava in pace non solo ad attingere acqua ma a partecipare alle feste comuni e a condividere storie. Ora la Siria è martoriata da una assurda e feroce guerra e il pozzo è nello spettacolo simbolo di una possibile convivenza››.
In che modo, come si legge nella presentazione, lo spettacolo è diventato esso stesso un ponte tra le artiste impegnate in scena?
‹‹Nelle voci della cristiana siriana Mirna Kassis e dell’italiana islamica Valeria Collina, le parole seguono non solo le tracce di Francesco, ma anche le storie personali di queste due interpreti entrambe segnate dalla guerra. Per Mirna il conflitto siriano e per Valeria la tragica morte del figlio coinvolto nell’attentato del ponte di Londra. Dunque parole drammatiche accompagnate dalla musica di Fabio Mina che trasforma il dramma in canto. Tutto il testo ha la forma di una antica e moderna ballata con le parole scandite in versi che spesso si elevano a preghiera verso un unico Dio››.
I biglietti si possono acquistare su Vivaticket, meeting19.info/prenota_spettacoli oppure alla biglietteria del Meeting in Fiera.

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