Piscine chiuse a Ravenna, il gestore: "Avremmo speso 70mila di gas"

Ravenna

RAVENNA -«Negli ultimi due anni, tra pandemia e rincari sui costi dell’energia, siamo andati sempre in perdita. Senza contare che, durante questo periodo, per dodici mesi siamo stati chiusi. Un’altra mazzata dalla bolletta, a marzo, avrebbe potuto far saltare il banco. È un rischio che, d’accordo con l’amministrazione comunale, abbiamo preferito non correre».

Dopo il grido d’allarme lanciato a dicembre, quando denunciò l’aumento di oltre quattro volte del prezzo del gas (da 14mila a 63mila euro mensili), il presidente della società Pool4.0, Davide Gilli, che gestisce le piscine comunali di Ravenna e Lugo, risponde ai dirigenti delle realtà sportive, che protestano per il mancato servizio pubblico dovuto dalla chiusura della “G. Gambi” da ieri fino al 27 marzo. «A coloro che propongono la sostituzione del gestore – riprende – dico che solo nelle due piscine in provincia abbiamo una cinquantina di dipendenti da tutelare. Facendo una stima, in questo mese avremmo dovuto spendere per l’energia una cifra oltre i 70mila euro. Una follia che non ci possiamo permettere. È chiaro che a noi dispiace tantissimo aver preso questa decisione, ma non potevamo fare altrimenti. È da trent’anni che gestiamo piscine, ma è la prima volta che accade una cosa simile».

Oltre i due euro al metro cubo

Facendo un po’ di conti, il costo in fattura di un metro cubo di metano era di 1,63 euro a dicembre 2021, mentre a gennaio è stato di 1,32 e a febbraio di 1,25. «In qualche modo si era trovato un equilibrio, aggiornando le tariffe, ma poi nei primi dieci giorni di questo mese il prezzo del gas al fornitore è schizzato a 1,60 euro, che per noi significa 2,31 in fattura. «Si tratta di una cifra esagerata, con un danno ancora peggio della pandemia. Qui si va oltre al rischio di impresa. Capisco le difficoltà che ha provocato la chiusura, ma cosa dobbiamo fare? Fallire perché così nuota qualche agonista, oppure viene organizzato qualche corso?».

L’arrivo sperato della bella stagione, però, potrebbe dare una mano alla Pool 4.0. «Voglio essere ottimista, perché la nostra intenzione è riaprire ad aprile. Se arriva il caldo primaverile, ci sarà meno bisogno di energia per riscaldare l’acqua e l’ambiente. In più, in considerazione della guerra scoppiata in ucraina, speriamo che la situazione generale registri un miglioramento. Anche perché se il costo del metano resterà sopra i due euro al metro cubo il problema non sarà tenere aperte le piscine, ma il Paese».

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