In Emilia-Romagna arriva l’Hi-tech per scongiurare le criticità dei campi, intervenendo tempestivamente per evitare le piene. L’iniziativa è stata possibile grazie a un gruppo di lavoro internazionale composto dal Republic Hydrometeorological Institute of Serbia, dal sistema locale della Città di Belgrado, dalla rete del Maldive Meteorological Service, dal Consorzio di bonifica parmense e dall’Anbi, l’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. L’iniziativa è partita nei Comuni di Fontanellato, Colorno e Soragna (un quarto sarà installato nei prossimi mesi a Sorbolo Mezzani). I pluviometri sono in grado, tramite il 3G integrato, di misurare, registrare “in locale” ed inviare “in autonomia”, ad un server, i dati relativi non solo alla precipitazione cumulata, ma anche alla sua intensità al minuto. Viene calcolata l’intensità reale di pioggia in ogni minuto, viene espressa in millimetri all’ora con una precisione determinante per scongiurare criticità idrauliche, consentendo di intervenire tempestivamente per prevenire un evento di piena ed aggiungendo alle tecniche attuali, nonché all’esperienza degli enti consorziali, anche un “big data” preziosissimo per programmare gli interventi idraulici da compiere. Per Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, «è di questi giorni l’ennesima allerta per rischio idrogeologico in molte zone di un Paese, in cui oltre 3 milioni di famiglie vivono in zone ad alta vulnerabilità, dove sorgono oltre 550.000 edifici minacciati da frane ed oltre 1 milione di immobili sono in pericolo nel caso di alluvioni».

Piene, in Emilia-Romagna l’aiuto dell’hi-tech
