Piattaforme e servizi per “avvicinare” la Cina

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«Per attrarre investimenti, come ad esempio quelli provenienti dalla Cina, servono relazioni internazionali di qualità, definite sul piano culturale, accademico ed economico, unite alla capacità di presentare i territori come piattaforme integrate di servizi, competenze e buoni rapporti istituzionali. Naturalmente, a monte serve anche una strategia nazionale di posizionamento, che consenta di individuare gli investimenti su cui il Paese vuole puntare, per supportarli e accompagnarli».

Così Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico e al Lavoro, intervenendo al seminario, in videoconferenza, dal titolo “Italy Land of attractivness for foreign investors”, organizzato da Fondazione Italia Cina e Camera di Commercio Italia Cina.

«Per quanto riguarda i nostri investimenti in Cina -ha aggiunto Colla- ci dobbiamo attrezzare per essere più forti, perché le nostre imprese manufatturiere sono di piccole dimensioni: anche in questo caso le piattaforme possono essere una risposta».

«In Emilia-Romagna -ha poi ricordato - ci sono i due più grandi investimenti cinesi in Italia: quello di Weichai, grande gruppo manufatturiero che ha rilevato la Ferretti Yachts, e quello di Faw, il più grande gruppo automobilistico cinese, che in joint venture con l’americana Silk Ev produrrà a Reggio Emilia le nuove supercar elettriche Questi investimenti non sono arrivati per caso. A Faw abbiamo presentato l’investimento sui Big Data del Tecnopolo di Bologna, la rete di Università e centri di ricerca, le competenze, conoscenze ed eccellenze della Motor Valley e di tutta la filiera dell’automotive e una rete istituzionale disponibile ad accompagnare il progetto».

Resta in primo piano il tema della reciprocità -è stato rimarcato- con la necessità di avere linee guida sugli investimenti che valgano allo stesso modo in Italia e Cina, insieme al tema della semplificazione burocratica e delle certezze normative che ancora oggi frenano gli investimenti esteri nel nostro Paese.

Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio Italia Cina, le aziende con sede nella Repubblica Popolare Cinese negli ultimi 10 anni hanno investito circa 16 miliardi di euro in Italia, meno che in Germania e nel Regno Unito, dove sono stati il triplo.

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