Piadinerie e gelaterie protestano: «Da noi nessuno può sedersi»

LUGO. L’inizio della bella stagione significa anche gite fuori porta, che da lunedì saranno concesse. Cosa c’è di più bello che fermarsi al tipico chiosco della piadina o alla gelateria preferita per godersi una piccola pausa?
Però a quanto pare le nuove norme regionali in vigore dal prossimo lunedì 18 maggio non permettono di fatto a chioschi, pizzerie al taglio, gelaterie e qualsiasi altro esercizio alimentare “da asporto” di poter far sedere i propri clienti nei loro spazi. E poco importa che si tratti di sedute interne piuttosto che di qualcosa all’esterno, come spartani tavolini o piccoli dehors. La motivazione fa riferimento alla differenza tra questi esercizi e i più classici bar o ristoranti: i primi sono artigiani e non dei somministratori, tradotto non c’è un servizio al tavolo ma solo una produzione del prodotto.
«La situazione è paradossale e nemmeno noi siamo riusciti a capire se e cosa possiamo fare, addirittura dovremmo impedire a un cliente di poter consumare fuori dalla porta il prodotto – commenta Maurizio Berti della gelateria Abbidubbi di Lugo –. Praticamente io dovrei impedirgli di stare sul suolo pubblico, senza aver nessuna autorità per farlo». Nessuno di loro chiede favoritismi, si accontenterebbero di esser trattati come gli altri.
«Prima di tutto viene la salute e la sicurezza delle persone, per le quali servono regole certe – sottolinea Gerardo del chiosco lughese La Piadina della Baracchina –. Credo sia giusto diminuire il numero di sedute, già molto esigue, che però non vuol dire azzerarle proprio, soprattutto se si possono avere ampi spazi esterni».
«Noi è già da qualche giorno che volevamo indicazioni e l’ Ascom ci ha fornito un protocollo con le linee guida regionali, confermandoci che a noi non era consentito far consumare – reclama Giulia Limitone di Pop Pizza Art di Fusignano –. Forse qualcuno si è dimenticato della nostra specificità, cercheremo di farci sentire tutti insieme».
«Finora abbiamo lavorato solo col servizio d’asporto perché era consentito solo quello, ma i nostri clienti amano anche un cono e una coppetta – riferisce Devis della gelateria K2 di Lugo –. Io ho molto spazio fuori e potrei benissimo diminuire i posti a sedere, ma per sicurezza non farò stazionare nessuno».
Quello che è certo è che nessuno di loro lunedì si azzarderà a metter fuori nemmeno uno sgabello ma sicuramente qualche cliente si chiederà il perché non possa fermarsi, distanziandosi da tutti. Succederà quello che già avviene adesso: ci si fermerà nelle panchine pubbliche poco distanti, sui monumenti più grandi o, se il clima lo permette, sui prati.

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