La fantastica risalita di Loris Cappanna: "Non vedere all'inizio ti inchioda, poi lo sport mi ha fatto alzare dal divano"

Loris Cappanna, triatleta non vedente di Forlimpopoli, è diventato un simbolo dello sport romagnolo e italiano. "Mi sento orgogliosamente un atleta paralimpico. Sono sempre stato un grande sportivo e ho cercato di sperimentare più sport. A 29 anni purtroppo sono arrivati i primi sintomi di una malattia congenita, con problemi alla vista che sono progressivamente peggiorati. La sfortuna ci ha visto bene nel mio caso: dopo un'operazione, nella mia casa a Pesaro una parte del solaio mi è crollata addosso, indossavo gli occhiali e dei piccoli frammenti di vetro sono entrati negli occhi pregiudicando tutti miei tentativi di guarigione".

Una volta preso atto della nuova situazione, Cappanna si è rialzato grazie allo sport, abbandonando il divano per mettersi a correre e non solo: "Non vedere, non assaporare la bellezza di guardare le tue figlie... è una situazione che ti inchioda. Ho dovuto fare un percorso dal punto di vista mentale per riappropriarmi della mia vita. Quando pensi che tutto sia contro di te, all'inizio ti vergogni di quello che sei. Grazie allo sport, è arrivata la piena consapevolezza di quello che si è. Le prime camminate con il mio amico Daniele Zattini hanno fatto iniziare tutto e lo sport mi ha fatto capire tante cose: è nata la passione per la corsa, triathlon, duathlon”.

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