Permessi di soggiorno “pilotati” a Rimini: condannati poliziotto e funzionario

Rimini

RIMINI. Dodici anni e mezzo tra indagini e un dibattimento che si è protratto per 24 udienze. Anche questi sono i numeri importanti del processo che vedeva alla sbarra 11 imputati, accusati a vario titolo di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e, nel caso di un poliziotto e un funzionario del ministero dell’Interno, pubblici ufficiali, all’epoca dei fatti contestati (correva l’anno 2006) in servizio alla prefettura di Rimini, anche di concussione. Reato quest’ultimo cancellato dalla famigerata prescrizione.
Undici gli imputati alla sbarra chiamati a rispondere con varie sfumature di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’organizzazione, stando all’accusa, aveva permesso, previo pagamento di 3mila euro a persona, di poter partecipare, grazie alle entrature di Vincenzo Cuomo, assistente capo della polizia di Stato nonchè autista del prefetto e del responsabile dello Sportello unico per l’immigrazione della prefettura Giuseppe Cocondi, alla “lotteria” per l’assegnazione del permesso di soggiorno, di cui si poteva fare richiesta solo se in possesso della documentazione che attestava di avere già un contratto di lavoro in tasca.

La sentenza

I due, poliziotto e funzionario, caduta l’accusa di concussione per prescrizione, sono stati condannati entrambi a 5 anni di reclusione. Cocondi (che era difeso dagli avvocati Stefano Caroli e Piero Ippoliti Martini), dovrà pagare anche una multa di 330mila euro. L’accusa aveva chiesto per Cuomo (difeso da Piero Venturi) 9 anni e 136mila euro di multa. Per Cocondi 6 anni e mezzo e 500 mila euro di multa. Cinque anni e 60 mila euro di multa (tre coperti dall’indulto) sono stati inflitti ad Adriatik Beti (avvocato Flavio Moscatt): l’accusa chiedeva 7 anni e sei mesi. Se la sono cavata rispettivamente con due anni e 12 mesi di reclusione, i coniugi Mimoza e Tomorr Kllogirj (difesi dagli avvocati Paolo Gasperoni e Andrea Morri). Per loro il Pm aveva richiesto condanne rispettivamente a 8 anni e 136mila euro di multa e 4 anni e un mese e 60.500 euro per il consorte.

L’accusa ha invece chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto di Eros ed Emiliano Gennari, padre e figlio titolari della Job Service, difesi dagli avvocati Gabriele Borghesi e Mario Casabona. Decisione presa dal tribunale, nonostante la richiesta di condanna, per Heinrich Nussbaumer (avvocato Gabriele Valentini) e Astrit Kodra, dell’omonima impresa di costruzioni, (avvocato Umberto De Gregorio).

L’inchiesta

Correva l’anno 2006, quando la Squadra mobile della questura impegnata in un’altra indagine, intercetta una chiamata in cui si collega il nome di Cuomo a dei permessi “facili” di soggiorno. Passa qualche giorno e ai carabinieri dell’Ispettorato del lavoro, si presenta la sua convivente, una giovane donna originaria del Magreb. Che lo denuncia: attendeva l’arrivo di tre suoi parenti in Italia con un passaggio garantito dai 3mila euro versati cadauno al compagno e a un amico ex poliziotto. E due indagini prendono così un’unica direzione, ma ci vogliono mesi prima che polizia e carabinieri riescano a ricostruire il quadro per intero. Ci sono gli imprenditori albanesi, stanziati in provincia con cui si mettono in contatto i connazionali che vogliono sbarcare in Italia.

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