Percuotere la mente con Manuel Agnelli, Anna Calvi e Gavin Brayers

Dopo l’apertura con Morgan, Percuotore la mente continua con tanti altri appuntamenti per il resto dell’estate. Il 18 luglio torna a Rimini Manuel Agnelli, questa volta alla Corte degli Agostiniani, lo spazio abituale di Percuotere la mente: il cantautore leader degli Afterhours proporrà un live che partirà dal suo ultimo album da solista, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, sfida che risuona come un’esortazione di terribile attualità, un nuovo cammino in cui Agnelli ora si appropria di altri linguaggi, in cui il teatro fa la sua parte insieme alla musica.

Il programma prosegue il 23 luglio con un altro ritorno, quello di Anna Calvi, cantautrice e chitarrista londinese che in pochi anni ha saputo ritagliarsi uno spazio del tutto personale nel panorama musicale contemporaneo grazie a un’identità originale e riconoscibile: di recente, ha composto la colonna sonora originale per la quinta stagione della serie tv cult “Peaky blinders”.

Altri percorsi meno trafficati dall’industria culturale sono quelli dei tre concerti che accompagnano la fine dell’estate: la partenza, il 9 settembre al teatro Galli, spetta a Gavin Brayers, musicista che sfugge alle etichette, spesso interessato a cogliere casualmente i rumori della contemporaneità. Il concerto sarà preceduto nel pomeriggio dalla proiezione del film documentario “Writings on water”, protagonista la danza di Carolyn Carlson sulle musiche di Gavin Bryars.

Stesse atmosfere nel concerto condotto dai musicisti dell’Ensemble Virgilio e Urgon Trio, guidati da Davide Tura, compositore ed esecutore, in continuo movimento in un ideale combinazione fra la nicchia e il popolare, il contemporaneo e la rivisitazione d’autore: Distance è il titolo della performance in programma l’11 ottobre al teatro Galli, a voler dire che la distanza è la grande eredità che la musica ci lascia, come nell’omaggio all’immenso Ryuichi Sakamoto.

Il 17 settembre, sempre al Galli, sarà al pianoforte Roberto Cacciapaglia, insieme agli archi e una postazione elettronica, per Invisible rainbows, che è anche il nome dell’ultimo album del compositore, in cui convivono età classica, tradizione, avanguardie, contemporaneità, esplorando tutti i generi musicali per scoprirne l’essenza.

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