Peraboni: "Ieg negli Usa con due nuove fiere"

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Brasile, Messico, Cina, Dubai e da ieri anche gli Stati Uniti. La fiera di Rimini e Vicenza ha già pronte le valigie e si prepara a girare il mondo. Il progetto “Quattro per quattro business” di Corrado Peraboni, amministratore delegato della Ieg (Italian exhibition group), sembra aver cominciato a prendere una forma ben definita. Se fino a ottobre dell’anno scorso il percorso di internazionalizzazione era di fatto fermo alla “Rimini wellness”, in questi ultimi quattro mesi il panorama è completamente mutato.

Il suo progetto lanciato nel 2019 prevede di portare le quattro principali fiere del pacchetto Ieg in giro per tre città del resto del mondo. La pandemia, chiaramente, ha fermato tutto, ma adesso si ricomincia. Partiamo quindi da Rimini wellness, dopo Dubai e Messico, avete completato il programma delle tappe?

«Due settimane fa, sotto il profilo societario abbiamo aperto la Ieg Brasil, concludendo l’acquisizione del “Brazilian trading fitness fair”. Dopo gli Stati Uniti, il Brasile è il secondo mercato a livello mondiale, con 34mila palestre, di conseguenza rappresenta un investimento importante, che conclude il percorso quattro per quattro di uno dei nostri prodotti di punta, appunto il settore legato al fitness. Ma, posso dirle, che non finirà qui».

Intende che Rimini wellness andrà anche oltre?

«Esattamente. Non abbiamo ancora chiuso il contratto, ma la quinta tappa sarà in Asia».

Veniamo allora al food, perché l’accordo siglato con la Fiera di Colonia vi vede impegnati al 50% per portare il Sigep all’estero. Dove e quando si partirà? E come è stato strutturato l’accordo?

«Intanto vorrei dire che ci inorgoglisce essere riusciti a chiudere questo accordo quadro, che prevede di portare il Sigep, anno dopo anno, in un paese differente nel mondo. Attualmente Anuga è presente in Germania, Giappone, Thailandia, Brasile, Cina. Partiremo da quest’ultima, dato che la prima tappa del Sigep è prevista per aprile 2023 a Shenzhen».

Come avrà letto, Milano e Parma hanno annunciato una sinergia per una fiera del food che faccia da concorrente proprio a Colonia; e quindi anche a voi. I competitors stanno affilando le armi?

«Noi, come noto, ci occupiamo di un settore ben definito del food e non generalista come sono Cibus e Tuttofood. Di conseguenza non credo che saremo toccati da questo accordo. E poi, abbiamo scelto Anuga perché ci potesse garantire l’internazionalizzazione».

Mancano Ecomondo e Vicenza Oro, le altre due fiere principali di Ieg. Dove andranno?

«Per quattro riguarda Ecomondo a luglio saremo in Messico, grazie a una collaborazione appena chiusa con l’ambasciata italiana. Poi, ci si sposterà in Cina. Per quanto riguarda Vicenza Oro andremo a Dubai ed entro il primo semestre di quest’anno speriamo di poter annunciare la seconda tappa estera».

Proprio ieri avete annunciato l’“acquisto” del manager Tommaso Cancellara per lo sviluppo della vostra presenza negli Stati Uniti. Come intendete aggredire il mercato americano?

«Attualmente siamo presenti negli Stati Uniti con la FB International, che si occupa degli allestimenti fieristici e che pre-pandemia aveva un fatturato di 20 milioni di euro. Con Ieg Usa e Cancellara puntiamo a sviluppare in America anche la parte fieristica».

Anticipazioni?

«Entro un mese faremo l’annuncio ufficiale. Per ora posso dirle che faremo due fiere completamente nuove: una sulla costa Est e l’altra sulla costa Ovest».

Abbiamo parlato dei vostri progetti fuori dai confini della nostra penisola, ma non abbiamo ancora parlato di Italia. Cosa vi aspettate, quindi, dal “Quattro per quattro”?

«Ora che abbiamo terminato una gran parte del lavoro di internazionalizzazione, la priorità torna ad essere l’Italia, con l’obiettivo di mettere a fattore comune quanto fatto. Lo scopo delle fiere all’estero, infatti, è quello che possano essere al servizio di quelle nazionali, dando origine a una sorta di scambio».

E questo 2022, come sarà?

«Nelle ultime due settimane abbiamo avuto due notizie importanti: la discesa dei contagi e il fatto che potremo contare sui visitatori esteri, grazie al via libera per i vaccinati con vaccini non riconosciuti in Italia. Di conseguenza, da quest’anno cominceremo a ricostruire. Le prime manifestazioni non sono state paragonabili al 2019 e non lo saranno nemmeno le prossime, ma le prospettive sono di crescita costante».

Concluderei con la Fiera di Bologna, si è finalmente aperto un dialogo positivo?

«Le dico questo: a marzo faremo una sinergia con Bologna per l’evento legato al vino. Dato che il nostro Beer&Food e il loro Slow Wine saranno in contemporanea, nelle rispettive fiere informeremo i visitatori della manifestazione tenuta dall’altro».

Una prima prova di collaborazione?

«Dopo tanto estero, sarebbe bello fare una partnership anche con l’Italia. Non dico di più».

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