Per il Righi di Cesena sette ospiti al 2° Ted-X d'istituto

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L’educazione e l’ insegnamento devono partire dai ragazzi anche al di fuori da un’aula. Un “fiume in piena” di ideali ha travolto tutti al TEDxYouthRighiCesena, tenutosi a Cesena fiera. Lo scientifico “Righi” per la 2ª volta nella storia, dopo aver ottenuto la licenza è stata l’unica scuola a livello nazionale a realizzare un TEDx d’istituto.

L’organizzazione

Una gruppo di 34 ragazzi (suddivisi tra organizzazione, comunicazione, produzione e speaking) che hanno messo in piedi l’evento accompagnati dalle insegnati Bottari e Molari e dagli esperti del TEDx Cesena. Sono stati 7 gli speaker selezionati che hanno intrattenuto i 200 invitati argomentando attorno al tema (sempre scelto dai ragazzi) “Stop the Loop”, un messaggio di cambiamento e di presa di coscienza, per non rischiare di cadere nel “loop” della nostra vita quotidiana.

Gli speaker

La prima ad esporre è stata Wen Wen Hu, studentessa del 5° anno del liceo linguistico Ilaria Alpi.

«Molto spesso mi chiedono da dove provengo, sono nata in Italia, ma i miei tratti somatici suscitano nelle persone vari pregiudizi. I miei genitori sono cinesi e quando ho compiuto i 18 anni lo scorso novembre ho dovuto fare una scelta: quale cittadinanza dovevo scegliere? Nonostante mi sia integrata benissimo in questo Paese, mi sento però ancora troppo etichettata come “la cinese”, “occhi a mandorla”, solidi stereotipi che non mi fanno sentire come gli altri. Per sconfiggere tutto questo, bisogna partire dall’educazione scolastica. Attenzione a come anche involontariamente guardate “l’altro”, rischiate di ferirlo. Per questi vari motivi ho scelto la cittadinanza cinese».

Rispetto

Licia Ciocca, si è addentrata su questioni come il rispetto e l’inclusività “Un tempo il rispetto era riservato agli uomini che vantavano di grandi cose fatte. Oggi per fortuna è un valore che riguarda ogni persona. Fondamentale è saper dire grazie e lavorare insieme, ascoltandosi. L’inclusione è una forma di rispetto e noi grandi dobbiamo lasciarvelo come esempio».

Ascoltarsi

La terza speaker salita sul palco è stata Giuditta Clerici (5ª al righi): «Troppo spesso sentiamo dentro di noi un grido e non ci fermiamo ad ascoltarlo. Il mio si chiama inquietudine e sono riuscita ad alleviarla durante il mio viaggio in Africa: lì ho conosciuto un bambino dove con poche parole e piccoli gesti siamo riusciti a relazionarci subito. Lui in quei momenti mi faceva sentire utile e non fuori posto, come spesso accade a molte persone della nostra società».

Scienza e società

Al Tedx del Righi, non poteva mancare un argomento scientifico e di questo ci ha pensato Nicole Ticchi, chimica farmaceutica e comunicatrice scientifica. «La figura della donna nel campo della scienza è ancora troppo sottovalutata. Spesso mi dicono “non sembri un chimico”, ma che aspetto deve avere un chimico? Oggi molte più ragazze si appassionano alla scienza ed entrano in differenti settori lavorativi, ma sono alla base di un’ipotetica piramide. La nostra società è come un tubo che perde persone e conoscenza. Eliminiamo gli stereotipi che la donna è solo famiglia e certi interessi».

Sport e disabilità

Sul palco Flavio Gaudiello, atleta para olimpico. «Obiettivo 3 è un progetto portato avanti da Alex Zanardi, siamo in 120 e tre di noi si qualificheranno per le para olimpiadi di Parigi 2024. A 31 anni la mia vita è cambiata, sono rimasto in carrozzina. Gli affetti attorno a me sono stati fondamentali e l’attività fisica mi ha aiutato tantissimo, pratico para ciclismo. In questi anni ho avuto una conoscenza più profonda di me stesso, che prima non avevo. Un motivo per sorridere c’è sempre e ogni traguardo che ho raggiunto l’ho pagato con le mie stesse forze».

Doppie fonti

Poi ha preso la parola Benedetta Rosamilia, studentessa universitaria ed ex del liceo Alpi: «Il contesto storico in cui viviamo fa la differenza. Noi non siamo come quelli che vivevano nel Medioevo e neanche quelli che vivranno in futuro. Viviamo in un epoca in cui abbiamo certe fonti storiche e certe tecnologie. È fondamentale conoscere la storia per non ripetere certi errori. C’è un enorme differenza tra fonte e fatto, quindi le fake news sui social sono in grado di manipolarci. Se però utilizziamo la ragione e la nostra individualità, questo non accade».

La moda e i problemi

L’ultima a salire sul palco è stata Francesca Landi, la quale si occupa di comunicazione sociale. «Oggi preferisco parlare di una mia passione: la moda. Quante problematiche legate ancora a questo settore: causa problemi ambientali e priva diversi diritti umani a milioni di persone. Ad esempio, per fare un jeans servono 3.781 litri d’acqua, per una maglietta 2.700. Per non parlare dei milioni di tonnellate di fibre inutilizzate. Quante persone sfruttate in questo ambito per realizzare i vestiti che noi indossiamo, mentre noi li “svestiamo” dei loro diritti umani. Insieme possiamo rallentare questo degrado facendo la raccolta differenziata dei rifiuti, rinnovare gli abiti e stare attenti ai prezzi di acquisto per evitare di calpestare i diritti di milioni di persone».

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