Per Gianfreda (Rimini) l’ospitalità dei profughi non basta

Il tema dell’ospitalità “non può essere la sola e unica risposta a questa crisi umanitaria”. Rimini è tra le città che accoglie oggi il più alto numero di profughi ucraini e l’assessore alla Protezione sociale Kristian Gianfreda sottolinea come sia “necessario imbastire un ragionamento che vada al di là del conteggio numerico, iniziando a pensare agli orizzonti che potranno aprirsi da qui ai prossimi mesi”. Serve dunque “uno scatto concettuale” per un percorso che possa portare i profughi all’indipendenza. La lingua, i trasporti e il lavoro sono le tematiche da affrontare: occorre facilitare l’occupabilità con supporto ai percorsi burocratici, la mobilità con l’autobus gratuito e l’apprendimento dell’italiano. Gianfreda pensa a incrociare la domanda di lavoratori stagionali nelle strutture alberghiere e nella ristorazione, che da tempo si trovano di fronte a un problema di mancanza di personale. Certo però è “difficile trovare una professione a chi non conosce la lingua del posto, a chi non ha i mezzi per spostarsi”. Per questo si deve “agire su più livelli” con il supporto del terzo settore, del volontariato e dell’associazionismo. “È necessario mettere in rete le diverse realtà preposte all’accoglienza e all’assistenza, coinvolgendo i cittadini- conclude Gianfreda- per trovare una risposta a questa duplice esigenza, da un lato chi cerca il lavoro, dall’altro chi lo richiede”. 

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